Una cosa che da sempre ha affascinato l’uomo è il mistero. Quell’attrazione particolare verso qualcosa che non si conosce ancora, ha spesso acceso la scintilla in molti ricercatori. Quando poi si parla di universi paralleli le cose diventano nettamente più interessanti. Il fatto che un’altra realtà in questo momento stia “convivendo” con la nostra, non è facilmente intuibile, ma secondo una teoria della fisica delle particelle, esistono ben nove dimensioni e i buchi neri potrebbero essere la porta per accedervi. Secondo la “teoria delle brane”, numerose dimensioni potrebbero nascondere numerosi universi.

È diversa rispetto alla più famosa teoria delle stringhe, che suggerisce invece che “gli elementi costituivi della natura di base, piuttosto che particelle, potrebbero essere stringhe piatte e generalizzazioni delle particelle superiori”, ha dichiarato il fisico dell'Università di Londra Chris White.

Buchi neri artificiali al CERN

Gli scienziati presso l'Organizzazione Europea per la ricerca Nucleare, Svizzera, meglio conosciuta come cern, sono al lavoro per scoprire segnali di universi paralleli al nostro. Quello che stanno provando a fare, è creare dei mini buchi neri per riuscire a dimostrare come questi possano fungere da ponte verso realtà parallele alla nostra. Il dottor Christophe Galfard, autore del libro “The universe in your hands” (L’universo nelle tue mani), descrive come potrebbe essere questo viaggio in altre dimesioni: “Potremmo immaginare dei buchi neri che collegano brane vicine attraverso un tubo, dove lo spazio-tempo è distorto e la gravità di ogni brana attrae l’altra”.

Tuttavia, un portavoce del CERN ha dichiarato al tabloid online inglese Daily Mail, di non sapere con esattezza quando riusciranno a provare definitivamente l’esistenza degli universi paralleli. Inoltre ci sono scienziati che, a priori, non credono a questa teoria, come il fisico Carlo Rovelli, il quale non ritiene ci siano elementi convincenti per prendere in considerazione realtà parallele.