Donald Trump si schiera contro la Statua della Libertà? Si tratta solo di satira, un articolo lanciato dall'Huffington Post che ha comunque creato polemiche, in quanto inizialmente alcune testate giornalistiche avevano fatta passare la cosa come una frase veramente pronunciata dal Presidente degli Stati Uniti.

Il nuovo presidente degli States ha una personalità un po' sopra le righe, (e il mondo questo lo aveva compreso durante la campagna presidenziale), ma da qui a pensare che abbatterebbe un simbolo degli USA come la Statua della libertà si esagera.

La sua campagna anti immigrazione ha spinto un po' tutto il mondo dell'informazione a fare provocazioni e l'Huffington Post ha alzato il tiro mettendo in mezzo al calderone lo storico monumento di New York.

La satira sulla Statua della Libertà

In una sezione dedicata alla satira Politica dell'Huffington Post, un articolo scritto da Christopher Lamb racconta di un Trump che nella campagna anti-immigrati vorrebbe eliminare anche la Statua della Libertà, perché ritenuto simbolo dell'immigrazione selvaggia verso gli Stati Uniti. La testata giornalistica ha spiegato che l'idea di base era immaginare che Trump non volesse più vedere la donna con in mano la fiaccola che accoglie i viaggiatori che giungono via mare, riferendosi ovviamente alle barche con i clandestini.

La cosa bizzarra che ha fatto saltare sulla sedia molti italiani è che per qualche strano motivo qualcuno ha pensato che fosse un'affermazione vera di Donald Trump.

Un errore dettato dal personaggio?

Il fatto che Donald Trump sia una persona fuori dal coro e che abbia abituato la stampa a scandali e affermazioni anche pesanti, (tra omofobia, misoginia e razzismo), può aver indotto qualche giornalista a commettere l'errore.

Pensare che lo avesse davvero detto poteva non essere così assurdo, in quanto lo stesso Trump ha fatto satira tagliente nei confronti della collega Hillary Clinton durante la campagna presidenziale. In ogni caso è necessario fare chiarezza e confermare che non si tratta di qualcosa detto dallo stesso Donald Trump, ma di satira politica molto tagliente nei suoi confronti.