Dopo le scosse di Terremoto si moltiplicano i casi di malviventi che colgono la ghiotta occasione per rovistare nelle case che le vittime hanno dovuto abbandonare per mettersi in salvo da ulteriori crolli. Le tristi scene vissute ad Amatrice e Accumoli si ripetono. Gli ultimi atti di sciacallaggio in ordine di tempo hanno portato all'arresto di quattro migranti: 3 marocchino e un romeno sotto i trent'anni provenienti dalle provincie di Perugia e Grosseto. I malviventi colti in flagranza di reato e gravati da precedenti risultano anche irregolari e sprovvisti di idonea documentazione.
Atti Preventivi
I servizi predisposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Macerata continuano nell'incessante e difficile attività di monitoraggio, di prevenzione e repressione dei predatori senza scrupoli che si aggirano nelle zone martoriate. Un arduo compito in una vasta zona che dall'agosto scorso impegna non poco le forze dell'ordine di diverse provincie -”Tra le macerie si aggirano molti sciacalli e vandali”- affermano gli agenti. Per quanto si apprende non solo asportano viveri destinati agli sfortunati, ma inveiscono ulteriormente contro il patrimonio culturale già gravemente danneggiato.
Arrivati da lontano per rubare
La lista dei facinorosi arrestati è lunga e variegata; Albanesi, marocchini, moldavi, rumeni, ecc.
ma un unico comune denominatore: pregiudicati intenti a saccheggiare e fare danni. Vergognoso, come l'ingiustificata presenza a Fabriano di due donne che si aggiravano comodamente con un piede di porco e altri attrezzi sospetti all'interno di un passeggino. Non da meno l'arresto a Ussita di due uomini del fare sospetto arrivati da Roma in possesso di un furgone rubato e arnesi da scasso.
Altri due interventi delle forze dell'ordine sono scattati all'interno della zona rossa nei confronti di due aspiranti sciacalli ai quali sono state sequestrate due ricetrasmittenti e falsi tesserini.
Sentenze che fanno discutere
Oltre la metà di questi individui in rapida espansione la passa liscia. Dopo l'arresto al massimo vengono destinati ai domiciliari, e di conseguenza liberi.