A Mosca il 4 novembre il presidente russo Vladimir Putin e il patriarca Cirillo I hanno inaugurato la costruzione di un monumento raffigurante il principe di Kiev Vladimir I. Una notizia di per sé non troppo rilevante, potrebbero pensare in molti. Ma non bisogna mai fermarsi all'apparenza e quindi capire il perché di certi avvenimenti, anche dei più banali.

Per cominciare, chi era Vladimir I?

Vladimir I fu il Grande principe di Kiev dal 969 al 1015, anno della sua morte. All'epoca lo Stato della Rus' di Kiev comprendeva l'attuale Russia, la Bielorussia e l'Ucraina.

Vladimir I era di origini pagane, tuttavia nel 988 si convertì al cristianesimo ortodosso e ne fece religione di stato. Ad oggi non si conosce il vero e proprio motivo di tale conversione che avvenne nell'anno in cui il principe sposò Anna, la figlia di Basilio II, imperatore bizantino. Probabilmente la conversione aveva connotati politici ed il matrimonio con la figlia di uno dei grandi imperatori cristiani dette forza a tale interpretazione. Questo perché in tal modo Vladimir I rafforzò la propria immagine di uomo forte e a capo di un popolo altrettanto forte.

Quale significato politico?

Negli ultimi anni la figura di Vladimir I è divenuta un simbolo del conservatorismo promosso dal Cremlino.

Ma dietro al progetto di costruzione della statua vi è tutta una serie di questioni piuttosto complicate. Il rito di conversione nel quale Vladimir I divenne cristiano (e quindi il suo battesimo) avvenne nell'attuale penisola di Crimea, che nel 2014 è stata annessa alla Russia. A Kiev è già presente una statua del principe da 162 anni con altezza di circa 16 metri.

Il progetto iniziale era quello di una statua di ben 24 metri che doveva essere posizionata sulla celebre Collina dei Passeri, detta così dal nome dell'antico villaggio medievale di Vorob'ёvo. Si tratta di uno dei sette colli di Mosca e una delle vette più alte. Naturalmente costruire una statua più alta di quella rivale (a Kiev) e sul punto più alto della città avrebbe avuto un impatto visivo, e politico, piuttosto evidente.

Le proteste della popolazione, con la raccolta di decine di migliaia di firme, hanno provocato lo spostamento della statua sulla collina del Cremlino con un'altezza di 17 metri. Non esattamente la stessa cosa, ma l'intento è chiaro: costruire e promuovere un'idea di Russia forte e radicata nei miti del passato, anche se questo significa mettere in pratica assurdi duelli sull'altezza e sull'imponenza della propria statua raffigurante Vladimir I.

Visioni contrastanti

Per il Cremlino la scelta di conversione al cristianesimo "e' stata la fonte della formazione della Russia, come unico Paese-civiltà; queste fonti spirituali anche oggi nutrono i popoli slavi di Russia, Ucraina e Bielorussia", mentre Petro Poroshenko aveva già dichiarato che: "più di mille anni fa, Vladimir I ha fatto una scelta non solo religiosa, ma di civiltà, di fatto una scelta in senso europeo".

Si tratta di due visioni ben distinte ma che fanno riferimento a due statue raffiguranti lo stesso eroe; questo sta a dimostrare come un evento del passato possa essere letto in maniera diversa da popolazioni distinte, anche se si tratta di un episodio fondante delle civiltà coinvolte. L'idea originale promossa dal Cremlino era di porre la statua sul colle più alto della città quasi come una metafora di protezione, una sorta di corrispettivo del Cristo di Rio De Janeiro.

Il progetto è stato realizzato dallo scultore Salavat Shcherbakov, al momento uno dei più richiesti in tutto il paese. Il giorno dell'inaugurazione ha dichiarato che "Vladimir I è amato da tutti i patrioti russi, non è una figura discussa come Pietro il grande, Stalin, Lenin o Ivan il Terribile.

A pensarla diversamente sono quelli che non vedono di buon occhio una Russia più forte". Ecco che dietro ad una giornata come le altre, nella quale in Russia viene inaugurato l'ennesimo monumento, saltano fuori storie e aneddoti piuttosto interessanti.