Barba lunga, vestito con una tunica bianca, in ginocchio tra alcune piante di olivo, in mano un cartello con una data, apparentemente il 15 novembre 2016 . Alle sue spalle un uomo vestito di nero e con il volto coperto gli punta contro un fucile mitragliatore. E’ il fermo immagine del video diffuso dal sito russo Newsfront contenete l’appello al governo italiano di Sergio Zanotti, 56 anni, originario di Marone in provincia di Brescia, al fine di evitare una sua ‘eventuale esecuzione’.

L’uomo mesi fa era partito dall’Italia per recarsi in Turchia, una volta arrivato però di lui si era persa traccia.

La notizia del suo rapimento è stata confermata all’agenzia ANSA da fonti dell’intelligence che, tuttavia, considerano il sequestro anomalo perché, ad oggi, nessuno ha denunciato al scomparsa dell’uomo né avanzato richieste di riscatto.

‘Mi chiamo Sergio Zanotti - dice l'uomo mentre è inginocchiato, parlando in italiano con un accento bresciano - e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione’. In un'altra foto postata dallo stesso sito il presunto ostaggio è in piedi, scalzo, e tiene in mano lo stesso cartello che mostra nel video.

007 e Farnesina al lavoro

La vicenda di Sergio Zanotti è stata comunicata dall’intelligence al copasir, il Comitato Parlamentare di Controllo per i Servizi di Informazione e Sicurezza e per il Segreto di Stato e tutti sono al lavoro per fare chiarezza ma soprattutto per arrivare ad una soluzione.

Il video, secondo fonti dell'intelligence, sarebbe autentico anche se sono in corso tutte le verifiche che la situazione impone. Intanto l’Unità di crisi della Farnesina ha fatto sapere che le autorità italiane erano a conoscenza del video da alcuni giorni e si trovano a stretto contatto con i familiari di Zanotti, particolarmente con la ex moglie e la figlia. Per le autorità italiane il caso di Sergio Zanotti potrebbe non essere collegato automaticamente ad un atto di terrorismo.