Tra sacro e profano, la festa di San Martino intreccia cristianesimo, leggende, proverbi e tradizioni popolari. L'11 novembre è una giornata di festa: che sia quella religiosa del santo patrono o quella delle tradizioni popolari, l'importante è che si festeggi.

La festa dei cornuti

Non si sa con esattezza il motivo per il quale l'11 novembre si festeggino i cornuti. In ogni caso, ci sono tre ipotesi differenti che cercano di spiegarlo. La prima ipotesi è inerente alle fiere dei bestiami con le corna che si svolgevano nei primi giorni di novembre.

A queste fiere partecipavano esclusivamente uomini che, più o meno simpaticamente, facevano battute sulle corna degli animali paragonandole a quelle delle mogli lasciate a casa. Una seconda ipotesi riguarda le feste pagane di quel periodo. Feste all'insegna dell'eccesso che potevano durare anche due settimane. Eccessi che portavano, spesso, a tradimenti. L'ultima ipotesi è connessa alla simbologia dei numeri. Il numero 11, in antichità, era considerato il numero delle corna.

In Italia ci sono diversi comuni che festeggiano i 'cornuti'. Fara San Martino (Chieti), Ruviano (Caserta), Roccagorga (Latina), Nepi (Viterbo), Grottammare (Ascoli Piceno), San Valentino in Abruzzo Citeriore (Pescara), Pescasseroli (L'Aquila), Santarcangelo (Rimini) e tanti altri.

Un cenno particolare al comune di San Valentino in Abruzzo Citeriore che ogni anno organizza la processione dei cornuti, antico culto pagano sulla fertilità. Tutti gli uomini sfilano per le vie del paese mentre vengono derisi dai compaesani per essere stati traditi dalle proprie mogli. La sfilata si conclude con l'ultimo sposato dell'anno precedente che consegna all'ultimo sposato dell'anno in corso una stoffa raffigurante delle grandi corna di cervo.

A calar del sole si trasferiscono tutti nei vari ristoranti del paese per cenare. Il giorno seguente la festa continua con la sagra delle castagne e del Vino novello, un'altra tradizione che accomuna i comuni di tutta Italia, in special modo quelli del Centro-Sud.