Secondo un motto popolare: arrabbiarsi fa male al fegato. Vero, ma raddoppia anche il rischio di avere un infarto. Ora lo conferma anche uno studio molto ampio, che ha avuto come campione ben dodicimila pazienti che hanno già subito un infarto. Ed è stato di portata internazionale, avendo coinvolto ben 52 Paesi. A condurlo gli studiosi del Population Institute Health Research, che ha sede presso la McMaster University di Hamilton. La Ricerca è stata anche pubblicata sulla rivista scientifica Circulation e resa nota il 31 ottobre scorso. Perché arrabbiarsi raddoppia il rischio di avere un infarto?
Ecco cosa dice lo studio.
Arrabbiarsi raddoppia rischio infarto: come si è svolta ricerca
Lo studio ha rivelato che essere arrabbiato o emotivamente sconvolto raddoppia il rischio di avere un infarto. Stesso dicasi per lo svolgimento di attività fisica intensa quando si è emotivamente alterati. I ricercatori sono pervenuti a queste conclusioni analizzando il comportamento delle 12mila persone del loro campione, nei 60 minuti prima della comparsa dei sintomi da infarto. Confrontandoli poi con le 24 ore precedenti. Il tutto, ovviamente, al netto di altre patologie patite dai soggetti del campione, quali obesità, pressione alta e dieta svolta.
Perché arrabbiarsi genera infarto
Veniamo al motivo per il quale arrabbiarsi raddoppia il rischio di avere un infarto.
Ciò in quanto si riduce l'apporto di sangue e ossigeno al cuore, provocando la formazione di placche arteriose che staccandosi dalle pareti possono provocare un infarto miocardico acuto o un attacco cardiaco. Certo, non è la prima volta che una ricerca sottolinea il fatto che rabbia, stress, attività fisica intensa o estreme emozioni di felicità, possano provocare un infarto.
Ma in genere hanno coinvolto uno stretto numero di soggetti occidentali. Questa volta invece sono stati esaminati pazienti di 262 centri di Salute dislocati in 52 Paesi diversi. Circa tre quarti dei quali erano uomini, con una età media di 58 anni.
Quanto ai dati statistici, è emerso che il 13,6% dei pazienti erano stati impegnati in sforzi fisici pesanti un'ora prima.
Mentre uno su dieci il giorno precedente. La rabbia era stata provata un’ora prima dal 14,4% dei pazienti, mentre dal 9,9% 24 ore prima. Interessante anche la fascia oraria degli infarti: dalle 06:00 alle 18:00.