Il terribile terremoto che ha fatto tremare l'intera Italia, provocando danni seri in Umbria e Marche, continua a tenere banco non solo per la vicinanza cronologica dei fatti e le difficili condizioni degli sfollati ma soprattutto per la questione del Piano Anti-Sismico Nazionale, la cui proposta è ancora ferma al palo dopo tre anni dal suo proponimento in Parlamento.Come riportato dall'Agenzia di stampa “Ansa”, l'11 giugno 2013 il deputato Pd di Bologna, Gianluca Benamati, aveva presentato a sua firma una proposta di legge nella quale chiedeva al governo di lavorare sul Piano Antisismico Nazionale.
Tra i sottoscrittori della proposta figuravano numerosi nomi del Partito Democratico, tra cui quello di Ettore Rosato, capogruppo di Montecitorio, il quale aveva fatto pressione per “un rapido iter parlamentare” affinché venissero gettate le basi per migliorare i livelli di prevenzione e di resistenza di qualsivoglia tipologia di struttura edile in caso di emergenza sismica.
I contenuti della proposta di legge
La proposta fece il suo ingresso alla Camera in seguito al sisma che colpì l'Emilia Romagna proprio in quegli anni, eppure, non fu mai sottoposta ai dovuti esami una volta finita nelle mani della commissione Ambiente ben tre anni fa: era il 25 novembre 2013. Nel documento (firmato dai deputati Benamati, Fioroni, Naccarato, Velo, Richetti, Fiano, Rosato, Lenzi, Bini, Fedi, Marco Di Maio, Lodolini, Bellanova, Gregori, Marantelli, Arlotti, Tullo, Fabbri) era riportato che il Governo, nel caso di entrata in vigore, avrebbe dovuto garantire nell'arco di un anno numerosi punti fondamentali, tra cui: aggiornamenti sulla classificazione sismica del Paese, censire e individuare le opere utili per l'adeguamento antisismico degli edifici di interesse strategico,valutare la resistenza sismica del patrimonio residenziale pubblico e privato e degli impianti industriali a rischio di incidente rilevanti,definire le norme tecniche per incrementare la qualità e la resistenza al sisma del patrimonio, introdurre misure di compensazione per la sospensione dell'attività industriale per il periodo necessario all'adeguamento del patrimonio produttivo e di una moratoria per gli oneri fiscali e creditizi in scadenza nel periodo di adeguamento antisismico.Da allora nessuna notizia è fuoriuscita in merito al Piano antisismico-nazionale, tornato di nuovo in auge in seguitoai disastri verificatisi nel Centro Italia. Il premier Matteo Renzi e la Camera dei Deputati sono chiamati a rispondere.