Quella che doveva essere una piacevole visita nel magnifico parco di Yellowstone, si è trasformata per un giovane di 23 anni dell’Oregon in una drammatica tragedia. Nathaniel Colin Scott nello scorso mese di giugno era entrato nello Yellowstone Park nel Wyoming con la sorella per visitare le famose fonti di acqua sorgiva calda.

Stando a quanto riportato da fonti ufficiali del parco, i due si sarebbero avventurati in un’area il cui ingresso è strettamente vietato ai visitatori, situata vicino al Norris Geyser, a causa della sua elevata pericolosità.

La zona del Norris è la più antica e la più calda dell’area termale di Yellowstone e il geyser presente ha una profondità di 326 metri e una temperatura dell’acqua di 237°.

L’avvicinarsi alla sorgiva è stato un azzardo fatale

Nathaniel Colin Scott, avvicinatosi alla sorgente, nel tentativo di constatarne la temperatura, è scivolato maldestramente nell’acqua dalla temperatura molto elevata e caratterizzata da alti livelli di acido solforico. Immediato l’allarme della sorella al personale del parco che ha tentato di recuperare il corpo di Scott senza riuscirvi, a causa di una tempesta di fulmini in corso nel momento della tragedia.

Del corpo del giovane nessuna traccia

I tentativi di recupero sono proseguiti il giorno successivo alla drammatica caduta in acqua ma ai soccorritori non è rimasto che constatare la scomparsa del corpo dell’uomo, i cui resti sono stati con ogni probabilità dissolti dalla presenza di alti livelli di acido solforico.

I geyser e le sorgenti di acqua termale del parco di Yellowstone sono infatti particolarmente ricchi di acidi, in particolare quello solforico che risale in superficie dalle profondità e che viene prodotto da microorganismi presenti sul fondo.

La bellezza del parco di Yellowstone, sottolinea uno dei ranger del parco Lorant Veress, è dovuta anche alla conservazione del suo stato selvaggio ed è per questo che i visitatori devono attenersi scrupolosamente alle segnalazioni che sono state poste all’interno e su tutti i percorsi.