13 persone morte e numerosi feriti a causa dell'esplosione di un'autobomba nella regione turca della Capadocia, al centro del paese. La città di Kayseri, estranea agli attentati che hanno sconvolto la nazione per tutto il 2016, è oggi vittima di una strage.
Università colpita
L'autobomba, riferisce l'agenzia di stampa turca Dogan, era situata nei parcheggi dei bus di fronte all'Università di Erciyes. L'esplosione ha colpito e distrutto completamente un pullman di passaggio carico di soldati in borghese, provocando la morte di 13 militari e 48 civili.
Dopo l'attentato numerose ambulanze sono accorse del luogo della stage e la paura è dilagata tra i civili e gli studenti presenti nei pressi del polo universitario. Il vice primo ministro turco Kaynak ha definito l'attacco odierno come di uguale entità a quello avvenuto la scorsa settimana fuori dallo stadio di Istanbul che ha provocato 44 morti e 170 feriti.
Causa sconosciuta
L'esercito turco ha definito l'attentato come di grave entità senza senza saperne però definire il mandante. Gli aggiornamenti alla stampa nazionale ed estera, riferisce l'agenzia Anadolu, sono stati sospesi fino a nuova comunicazione. Anche la CNN turca, Al Jazeera e Reuters parlano dello scoppio di un'autobomba posteggiata di fronte all'Università e la conferma e arrivata dal governatore della provincia di Kayseri.
Il premier Erdogan aveva dichiarato, prima degli attentati della scorsa settimana a Istanbul, che l'impegno delle istituzioni nazionali verso la violenza dei gruppi estremisti sarebbe stata imparziale e severa. La Turchia è l'obiettivo principale delle organizzazioni terroristiche come il Pkk e Daesh (Isis), che rispondono con il sangue la violenza ogni qualvolta si verifichi un cambiamento all'interno della politica turca.
Oggi il nuovo attentato nei pressi dell' Università della città di Kayseri porta di nuovo insicurezza e terrore tra le istituzioni, i civili e gli studenti del paese sconvolto dal recente colpo di stato nei confronti del premier Recep Erdogan.