Il riscaldamento globale, dovuto soprattutto alla produzione di combustibili fossili, sta provocando un gran numero di cambiamenti climatici negativi. Questi includono una diminuzione delle precipitazioni, desertificazione, deforestazione, scioglimento delle calotte polari, aumento del livello degli oceani e forti tempeste. Le conseguenze di questi effetti climatici sono spesso la carenza di acqua e di cibo in vaste zone geografiche, che comportano lo spostamento di milioni di persone. Questi migranti vengono letteralmente denominati "profughi climatici ".

Nessun riconoscimento giuridico

Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel 2015 ci sono stati quasi venti milioni di nuovi spostamenti connessi a fattori climatici, mancanza di risorse idriche e rischi geofisici in 113 paesi, più del doppio del numero di persone che fuggono da zone di guerra. Attualmente i profughi climatici vivono in un limbo giuridico, senza diritti o riconoscimento. Non esistono convenzioni, protocolli o linee guida specifiche in grado di fornire assistenza e protezione per le persone che attraversano le frontiere internazionali a causa dei cambiamenti climatici. I profughi ambientali vengono equiparati ai migranti economici, quindi possono essere rimpatriati.

Secondo l'ONU e vari organismi scientifici, si prevede che entro il 2050 i rifugiati saranno circa 250 milioni.

Le responsabilità dell'occidente

Gli Stati Uniti, l'Europa, Canada, Cina, Russia, Indonesia, Giappone, Brasile e i paesi produttori di petrolio causano la maggior parte delle emissioni inquinanti su base globale, tuttavia gli effetti negativi vengono riscontrati maggiormente nei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa e Asia.

In nome della modernità governi corrotti e multinazionali senza scrupoli depredano risorse naturali in vaste zone del pianeta, provocando la migrazione di milioni di persone. Ma l'occidente che ha causato tutta questa devastazione, chiude le porte ai profughi e continua a violentare l'ecosistema per i soliti interessi economici.