Rodrigo Duterte 71 anni, presidente delle Filippine, non è passato inosservato negli ultimi tempi fra frasi omofobe, inneggiare agli stermini di Hitler, e insulti al presidente Obama. Già dal suo mandato quale sindaco di una delle città più grandi delle Filippine aveva parlato del suo intento di 'sterminare tutti i narcotrafficanti e salvare così la nuova generazione dalla perdizione'. Ebbene il suo piano di epurazione è in pieno svolgimento.
Quando la giustizia passa il limite
Già da sindaco di Davao, Duterte era stato definito The Punisher, il giustiziere, da un famoso giornale, persino l'ONU aveva espresso il suo disappunto sui metodi estremi intrapresi per la lotta alla droga, sostenendo che ledevano i diritti umani.
Gli squadroni della morte (così sono chiamati i vigilantes che arrivano dove non può la polizia) erano infatti autorizzati ad uccidere chiunque fosse sospettato di far parte del cartello, ovviamente senza l'ombra di un processo. Per di più il Sindaco incoraggiava i cittadini ad 'usare la forza' e a fare da sé giustizia sommaria ritenendo questo il metodo più efficace per sconfiggere il problema.
"Scannati come animali"
Da presidente la situazione non poteva che peggiorare: si parla sin dalla campagna per le sue elezioni di circa 3.000 morti. Una recente indagine effettuata dal giornalista Daniel Berehulak, corredata di foto inquietanti quanto eloquenti, ha mostrato al mondo il volto dei morti prodotti da questa folle giustizia.
Il numero è di 57 vittime in 35 giorni, i posti degli omicidi sono i più disparati: scuole, negozi, strade, ristoranti, ovunque insomma. Le vittime sono di tutte le età. Tutti coloro che sfuggono alla morte sono rinchiusi in celle sovraffollate, o peggio. Sono immagini forti per noi abituati a processi, appelli, corsi e ricorsi.
Ci mostrano, ancora una volta, quanto una sola persona al potere possa causare morte e disperazione chiamandola "giustizia" come se la lotta ad un crimine possa essere combattuta con un altro crimine. Calcolando che fra narcotrafficanti e consumatori di droga si stimano tre milioni di persone, la prospettiva di questo paese non è la più rosea.