La vicenda di lapo elkann continua a riservarci sorprese. Fino ad oggi l’attenzione si era concentrata sul rampollo di casa Agnelli e su Curtis Marie McKinstry, la 29enne escort trans con cui il giovane avrebbe passato 48 ore a base di sesso, alcol e droga prima di simulare un sequestro per chiedere 10mila dollari di riscatto con cui saldare il conto dei bagordi. Ma nelle ultime ore si registra una novità: improvvisamente è entrata in scena una terza figura che avrebbe in qualche modo “tradito” la fiducia di Lapo, dando il via a tutta la vicenda.

In realtà circolano due versioni molto diverse su questo individuo, due interpretazioni che dipingono questo personaggio misterioso come un amico interessato al bene del nipote di Gianni Agnelli, oppure come uno sfruttatore.

L’amico di famiglia

La prima versione, viene fornita da Dagospia: Lapo non si sarebbe rivolto ad una delle sue guardie del corpo custodi delle sue carte di credito, come sembrava inizialmente, per chiedere denaro. Invece, secondo questa ricostruzione, avrebbe telefonato ad un carissimo amico di famiglia, che però avrebbe preferito avvisare subito John Elkann, da tempo poco propenso a perdonare le scorribande del fratello. Il sito di Roberto D’Agostino ipotizza che a quel punto ci sia stata una riunione con lo staff di avvocati che segue le vicende della famiglia Agnelli negli Stati Uniti, addirittura alla presenza di Sergio Marchionne.

La decisione presa sarebbe stata quella di denunciare tutto alla polizia di New York per tutelarsi da possibili ricatti dell’escort. Infatti appena due anni fa Lapo è stato oggetto di estorsione di denaro da parte di due fratelli che l’avevano soccorso in strada a Milano, per poi portarlo a casa loro e filmarlo mentre non era in sé.

Per timore del ripetersi di vicende simili si sarebbe preferito lasciare che la vicenda finisse sotto i riflettori. Anche con l’intento di dare una severa lezione all’erede di casa Agnelli che adesso, per evitare una pena fino ai due anni di reclusione per aver denunciato alla polizia un falso sequestro, dovrebbe accettare un percorso di riabilitazione da cocaina e alcol.

Cattive compagnie

Ma nelle ultime ore è emersa anche un’altra versione dei fatti, in cui il ruolo del terzo uomo sarebbe ben più inquietante. Il Messaggero infatti riporta l’ipotesi di Max Scarfone, paparazzo che da anni frequenta Lapo: nell’appartamento sarebbero stati non in due, ma in tre durante il lungo festino. Proprio questo personaggio misterioso, “un conoscente, probabilmente un amico” potrebbe aver pensato di fare quella telefonata per ottenere denaro dalla famiglia Agnelli. Qualcuno vicino a Lapo, insomma, che si sia approfittato della sua incapacità di intendere e volere in quei momenti per estorcere dei soldi ai suoi cari. O forse un complice della trans, che però non risulta indagata in questa vicenda. Il mistero si infittisce.