Dopo interminabili mesi di confronto tra l’Associazione nazionale dei comuni, il ministro degli Interni Marco Minniti e l’inevitabile opinione popolare che è rimasta con il fiato sul collo a tutti i diretti interessati – migranti compresi – finalmente si è arrivati ad un’intesa che ovviamente non è riuscita a soddisfare i più, neanche a Natale.

Ospitare in modo equilibrato i profughi

Antonio Decaro, presidente dei sindaci d’Italia ha sottolineato l’importanza di distribuire in modo equilibrato i migranti sull’intero territorio nazionale al fine di non incorrere in atteggiamenti xenofobi e pericolosi.

Senza specificare il significato di equilibrio, Decaro insiste poi sull’aspetto della volontarietà dell’ospitalità: non tutti i comuni saranno costretti ad ospitare lo straniero ma l’adesione sarà su base volontaria. Insomma, un colpo al cerchio e una alla botte – tanto per rimanere in termini di luogo comune.

Finita la kermesse giornalistica e populista sul sì e sul no al referendum, si ricomincia infatti con il circo mediatico dei migranti, di chi li paga e di come gli Italiani siano stufi. Bene l’Anci improvvisa dopo mesi di riunioni e summit una risposta i cui punti salienti sono gli estratti degli slogan di entrambi gli schieramenti in materia di immigrazione. Se da un lato si cerca infatti di calmare i Salvini del mondo libero con la promessa di una distribuzione consapevole e non obbligatoria, dall’altro si sottolinea l’importanza di tutelare l’impegno preso con l’UE e l’aspetto umanitario, anche salvaguardando economicamente e logisticamente i Comuni che aderiscono ai piani di ospitalità – e poi la nota finale “i Comuni che aderiscono saranno “salvaguardati da ulteriori invii“.

Intesa sui migranti raggiunta

Lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) dovrà gestire una quota di 2,5 migranti ogni mille abitanti focalizzando la loro attenzione sulla grandezza e capacità di accoglienza sui vari centri proposti distinguendo in Comuni più piccoli, capoluoghi, aree metropolitane e zone terremotate.

L’accordo per diventare effettivo dovrà passare per la Conferenza Stato-Regioni, dopodiché gli operativi predisposti potranno gradualmente attuare la sua messa in pratica sul territorio.

Che sia un accordo che sulla carta dovrebbe mettere d’accordo la moltitudine degli interessati era chiaro già dalla lista dei partecipanti alle discussioni, oltre ai Comuni erano infatti presenti rappresentanti di Province, Regioni, l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, l’Organizzazione internazionale delle migrazioni e varie organizzazioni non governative.

L'approvazione di Papa Francesco

E a quanto pare l’intesa è arrivata anche all’attenzione del Vaticano, Papa Francesco in occasione del summit dei primi cittadini di tutto il mondo sul tema immigrazione, organizzata in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze il 9 e 10 dicembre ha dichiarato la sua pubblica ammirazione e gratitudine per “l’operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. La mia porta sarà sempre aperta per lei e per questa nuova rete di sindaci”.