È il preside dell'istituto scolastico di Udine a rendere noto l'episodio ai media. Durante lo svolgimento di una lezione in classe, una ragazza è svenuta improvvisamente davanti agli occhi dell'insegnante e dei compagni. Sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118 che hanno portato la giovane studentessa al più vicino ospedale per i controlli di rito.
Durante le prime visite mediche, la ragazza ha confessato ai medici di non toccare cibo da 48 ore e di essersi fatta una doccia con l'acqua fredda. Un caso non isolato che ha spinto il preside dell'istituto a rendere noto il fatto ai media locali e nazionali: non è infatti la prima volta che accadono episodi del genere, sono molti i bambini che vivono senza riscaldamento o senza consumare un pasto caldo, perché i loro genitori non possono permetterselo.
Negli ultimi anni, si sono verificati sempre più frequenti episodi di povertà, per i quali non è più possibile tacere ed è necessario denunciare alla stampa queste condizioni estremamente disagiate, pur tuttavia conservando l'anonimato della ragazza e dei suoi familiari, tutelando la loro privacy. In alcuni casi ha spiegato il preside, può avvenire il contatto con la famiglie e in quel frangente si cerca di dare una mano per sollevare le varie situazioni, purtroppo altre volte queste situazioni rimangono nascoste, in quanto rispecchiano realtà molto particolari e soprattutto delicate.
Il dirigente scolastico inoltre fa sapere alla stampa che i casi riguardano per lo più famiglie di nazionalità straniera, ma è già capitato anche a famiglie italiane, quando uno dei genitori ad esempio perde improvvisamente il lavoro; in questo caso è necessario rivolgersi ai servizi sociali del proprio comune e mettere da parte l'orgoglio.
Il dialogo con le famiglie è dunque l'unica arma che la scuola può mettere in campo per combattere le situazioni di povertà così estreme, ma non è sempre facile scendere a patti con i genitori degli alunni. Lo scorso mese un report elaborato dall'associazione Save The Children ha stimato che in Italia 1 minore su 3 è a rischio di povertà ed esclusione sociale; sono numeri ai quali non si deve rimanere indifferenti.