Ci sono delle regole che più di altre condizionano la vita di chi emigra e deve vivere in una nazione straniera.

Per chi appartiene alla religione islamica il velo sul volto fa sicuramente parte di queste.

A Udine una ragazza adolescente sudafricana iscritta ad una scuola superiore italiana è stata picchiata dalla madre per punizione in quanto sedeva in classe durante la lezione con i suoi compagni italiani senza indossare il velo islamico.

A scuola senza velo islamico

Tutto è successo perché la madre casualmente è passata dall'istituto scolastico della figlia e si è accorta che questa sedeva tranquillamente in classe tra i suoi compagni senza avere la protezione del velo islamico.

La madre vedeva sempre la figlia uscire al mattino con la protezione al viso, ma quando l'adolescente sudafricana sedeva in classe con gli amici si toglieva il velo per tutta la durata delle lezioni.

Immediata la reazione della donna che ha chiesto il permesso di portare immediatamente fuori dalla scuola la ragazza, ne è nata una discussione che ha richiamato anche il preside dell'istituto scolastico.

Alla fine, anche per sedare gli animi è stato dato il permesso alla madre di allontanarsi e portare fuori dall'istituto la ragazza che nel frattempo aveva nuovamente coperto il capo con il velo islamico.

Una volta a casa la madre ha duramente rimproverato la figlia, usando anche le maniere forti per punire la mancanza dalla ragazza, picchiata e minacciata di ulteriori punizioni al rientro in casa del padre.

La giovane che aveva cercato l'integrazione a scuola, la mattina successiva si poi confidata con coloro di cui si fidava e probabilmente anche terrorizzata dall'imminente ritorno del papà che era via per qualche giorno, ha chiesto aiuto aiuto ai professori.

La scuola, tramite il preside, ha informato le forze dell'ordine di quanto avvenuto che sono immediatamente intervenute, portando la giovane nordafricana all'ospedale dove i medici del pronto soccorso le hanno riscontrato alcune ferite al labbro e delle tumefazioni guaribili in tre giorni.

La ragazza è stata allontanata d'urgenza dalla polizia di stato e sistemata in una casa protetta, ora è seguita dai servizi sociali del comune di Udine.