Non è possibile definire con altre parole che commovente la cerimonia avuta luogo a Standing Rock, in north dakota, il 6 dicembre, dove da mesi stanno andando avanti le proteste per la costruzione di un oleodotto. I veterani USA hanno chiesto scusa, a nome dei loro antenati, per tutti i misfatti perpetrati lungo la storia dalla loro gente a danno dei Nativi Americani.
L'oleodotto della discordia divide l'opinione pubblica e unisce antichi nemici
Sono passati ormai 8 mesi dall'inizio delle proteste contro il progetto di far passare un oleodotto in North Dakota.
Alla protesta si sono uniti tanti personaggi, famosi, meno famosi ma anche tanti veterani che hanno appoggiato non solo moralmente ma anche in modo concreto, sul campo, la battaglia civile del popolo sioux.
Wes Clark Jr, figlio del generale ed ex comandante supremo della Nato Wes Clark Sr, ha pronunciato questo discorso a nome di tutti i veterani:
"Molti di noi, io in particolare, fanno parte delle unità che vi hanno combattuto in tutti questi anni. Siamo venuti qui. Vi abbiamo attaccato. Abbiamo preso la vostra terra. Abbiamo firmato trattati che non abbiamo rispettato. Abbiamo rubato i minerali dalle vostre sacre colline. Abbiamo scolpito le facce dei nostri presidenti sulle vostre montagne sacre. Poi abbiamo voluto rubarvi altra terra, prenderci i vostri bambini, privarvi della vostra lingua, di eliminare la lingua che Dio vi ha dato, che il Creatore vi ha dato. Non vi abbiamo rispettato, abbiamo inquinato la vostra terra, vi abbiamo fatto del male in tanti modi ma ora siamo qui per chiedervi scusa. Siamo al vostro servizio e imploriamo il vostro perdono."
Dopo aver pronunciato questo discorso Clark si è inginocchiato, imitato da tutti gli altri veterani, ai piedi dell'attuale capo del popolo Sioux, Leonard Crow Dog, il quale gli ha imposto la mano sul capo chino per un breve momento di intenso significato, tra le urla acute della tribù indiana.
L'anziano capo, costretto su una sedia a rotelle, ha poi pronunciato un breve discorso in risposta.
"Lasciate che pronunci qualche parola nell'accettare questa richiesta di perdono: pace mondiale. Oggi abbiamo fatto un piccolo passo, siamo la nazione sovrana del Lakota. Eravamo una nazione e siamo ancora una nazione. Abbiamo una nostra lingua. Abbiamo preservato la nostra figura di custodi. Noi non possediamo la terra ma è la terra a possedere noi."
Gli sviluppi della vicenda
L'Engineer Army Corps, il Genio militare americano ha sospeso, almeno per ora, ogni iniziativa di costruzione.
Per quanto Obama abbia accolto almeno formalmente le richieste del popolo Sioux, Trump non ha ancora palesato la sua posizione sulla questione. La condotta parecchio aggressiva del neopresidente durante la campagna elettorale e il fatto che nel suo entourage siano presenti personaggi legati al mondo petrolifero non fanno ben sperare per un buon esito della battaglia civile del popolo Sioux.