Il rimorso per le malefatte compiute, la vergogna o altro. Nessuno sa cosa ha portato al suicidio Antonio Marci, allenatore 63enne di team giovanili di calcio. L'uomo era stato arrestato qualche giorno fa ad Alessandria con l'accusa di atti sessuali su minori e pedopornografia. Secondo le ultime informazioni, il ct si sarebbe ucciso con una busta in testa. Neanche il legale che lo difendeva, Massimo Taggiasco, si aspettava una reazione del genere. L'avvocato ha detto, nelle ultime ore, che aveva chiesto i domiciliari per il suo assistito perché riteneva che la prigione mettesse in pericolo la sua incolumità.

Marci era stato denunciato da una presunta vittima degli abusi

I parenti di Antonio Marci vivono in Sardegna ma, in queste ore, sono arrivati ad Alessandria. A dare loro la brutta notizia è stato l'avvocato Taggiasco. Marci era finito in carcere nell'ambito di un'indagine dei carabinieri partita dalla denuncia di una presunta vittima degli abusi. Antonio Marci era stato riconosciuto in un bar. I militari erano così entrati in casa dell'allenatore, scoprendolo insieme a un 14enne. Nell'abitazione sono stati trovati molti filmati compromettenti, ritraenti gli incontri 'intimi' tra il 63enne e i giovani calciatori. L'avvocato Taggiasco ha sottolineato che la vita del suo assistito non era stata facile, soprattutto in età infantile: anche lui sarebbe stato vittima di abusi.

Il legale ha confessato che Marci gli aveva assicurato che si sarebbero rivisti presto. Secondo l'avvocato, gli abusi subiti dal 63enne quando era bambino lo avevano segnato profondamente. Ovviamente gli episodi non giustificano il gesto estremo delle ultime ore ma lo chiariscono.

Video raccapriccianti in casa del ct

I carabinieri, durante la perquisizione dell'abitazione del Marci, avevano scoperto moltissimi video ritraenti i rapporti 'intimi' tra il 63enne e i minori, ma anche lettere, foto e documenti compromettenti. Secondo gli investigatori, l'allenatore prima irretiva i giovani calciatori, poi consumava rapporti 'piccanti' con loro nella sua casa di Alessandria. Sembra che Antonio Marci fosse anche solito farsi la doccia insieme ai ragazzini, esortandoli a toccarsi i genitali.