L'autority americana, l'Agenzia per la protezione Ambientale, accusa la FCA (Fiat Chrysler Automobiles) di aver utilizzato un software per consentire l'emissione diesel sopra i limiti stabiliti dalla legge.

Dieselgate

Ricordiamo che nel settembre 2015 scoppio lo scandalo Dieselgate, coinvolgendo la Volkswagen, per aver utilizzato un software per truccare i motori diesel. Allora fu arrestato Oliver Schimtd, manager della casa automobilistica tedesca, il quale ammise che i motori diesel da 2 a 3 litri TDI euro 5, erano truccati per nascondere l'emissione reali di ossido di azoto, sostanza cancerogena.

La società tedesca si è accordata proprio ieri con le autorità statunitensi per risarcire i proprietari di circa 500 mila automobili più una multa da 14,7 miliardi di dollari (circa 13,3 miliardi di euro), oltre al risarcimento di 603 milioni di dollari a 44 singoli Stati, al Distretto di Columbia e al territorio di Porto Rico.

La FCA rischia una multa da 4,6 mld di $

Evidentemente quella vicenda non è bastata, perché oggi è stata accusata dello stesso reato anche la FCA (Fiat Chrysler Automobiles), per aver utilizzato un software per falsificare i dati sulle emissioni diesel. Per questo, il gruppo rischia una multa da 4,6 miliardi di dollari. E dopo la rivelazione di queste notizie, il titolo ha subito forti perdite in borsa, circa il 19%, per un valore di 9,05 dollari ad azione.

La notizia è stata lanciata dall'agenzia di stampa Associated Press, confermata poi dall'Agenzia per la Protezione Ambientale statunitense. E l'amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, si è dimostrato molto adirato per come è venuta fuori. Si è detto molto disturbato per la vicenda e per dimostrare il regolare operato dell'azienda, ha detto di voler collaborare con la nuova Amministrazione e di risolvere la questione quanto prima.

Ha ribadito inoltre che "non c'è nulla in comune con il caso Volkswagen, e non siamo criminali da installare software illegali". Ha continuato poi "spero che non sia una conseguenza di una guerra politica tra l'Amministrazione uscente di Obama e quella entrante di Trump".

Con la nuova Amministrazione, l'Agenzia per la Protezione Ambientale (Epa) guidata da Gina McCarthy è destinata a perdere efficacia, in quanto fra pochi giorni cambierà anche il vertice.

E il timore di Marchionne è proprio il cambio di presidenza e l'uscita di scena dell'amministrazione che ha consentito la possibilità di rilevare la Chrysler. Quindi sarà difficile prevedere come andranno i negoziati con la nuova gestione. In ogni caso l'AD del gruppo è intenzionato a collaborare con la nuova Agenzia per la Protezione Ambientale e porre fine quanto prima a questo inconveniente.