Non c'è voluto troppa sollecitudine da parte degli investigatori per far crollare Luigi Messina, marito di Rosanna Belvisi, la donna di 50 anni che proprio ieri era stata trovata morta nella sua casa di via Coronelli 11, nel quartiere popolare di Lorenteggio alla periferia di Milano con un profondo taglio alla gola. Era stato proprio il marito verso le 15 a chiamare il 118 e chiedere aiuto. Agli inquirenti che giunti sul posto avevano avviato le indagini, l'uomo aveva raccontato di aver trovato la porta di casa spalancata e sua moglie riversa a terra in una pozza di sangue dopo essere rientrato da una passeggiata.
Il drammatico copione 'seriale' dei femminicidi
Le indagini degli agenti della sezione omicidi della Squadra Mobile di Milano, sul posto con il pm di turno Gaetano Ruta, si sono da subito concentrate sul marito, un ex guardia giurata, oggi disoccupato, descritto dai vicini come un tipo irascibile, 'strano', rissoso. Ai condomini erano note le frequenti liti della coppia, ieri degenerate fino al punto che Messina ha ucciso la moglie sgozzandola con un'arma da taglio. Il copione 'seriale' che accomuna i femminicidi, tristemente noto agli investigatori li ha spinti a concentrare le indagini sul coniuge aspettando che crollasse: uomini che uccidono le compagne con azioni di ferocia assoluta, poi chiamano i soccorsi o fuggono, eccetto tramutarsi in rei confessi a poche ore di distanza dal fatto commesso perché inchiodati dalle prove schiaccianti o per evitare il peggio; forse per un tardivo senso di colpa.
E infatti all'alba, dopo un pressante interrogatorio ed essere caduto più volte in contraddizione, l'uomo ha confessato il delitto.
Appena qualche giorno prima, sempre a Milano si è consumato il caso della povera Tiziana Pavani, segretaria di 55 anni, massacrata con una bottiglia da Luca Raimondo Marcarelli, di 32 anni, tossicodipendente con problemi psichiatrici, conosciuto in chat e di cui lei si era presa così a cuore al punto di cercargli il lavoro in una ditta di pulizie.
E invece, dopo una serata insieme, l'uomo sotto l'effetto della cocaina, l'ha uccisa per rubarle i soldi. Subito dopo l'omicidio è andato a prelevare una modesta somma al bancomat di lei per poi giocarla a gratta e vinci e slot machine. Inchiodato dalle telecamere della banca ha confessato. Due femminicidi nel giro di 72 ore. Due donne la cui vita è stata recisa da compagni assassini.