Nuova inquietante minaccia dell'Isis nei confronti dell'Italia, precisamente Roma. Il sito Globalist.it possiede un filmato che mostra un messaggio inviato nelle ultime ore da alcuni miliziani del sedicente Stato Islamico. Un messaggio veramente inquietante che sottolinea l'obiettivo del Califfato di conquistare Roma. Mentre le immagini scorrono, si sente una voce affermare che la promessa sarà mantenuta. Il Colosseo sarebbe il prossimo bersaglio dell'Isis. Secondo gli esperti dell'intelligence internazionale, il video fa parte della propaganda mediatica dello Stato Islamico e mira, come sempre, a seminare paura.

Livello di sicurezza innalzato a Roma

Un filmato, l'ennesimo, del Califfato scuote l'Occidente. A Roma è già stato innalzato il livello di sicurezza. Il Colosseo è il protagonista del nuovo video, che dura 27 minuti circa, diffuso dall'Isis. Si sente una voce mentre scorrono le immagini che vogliono dimostrare la consistenza dello Stato Islamico non solo in Iraq e in Siria ma anche in altre zone africane, dove solitamente vengono assoldati i 'combattenti stranieri'. A un certo punto appare Roma, nello specifico il Colosseo. Poi si sentono le seguenti parole: 'Noi continuiamo a promettere che conquisteremo come ha fatto il profeta Maometto il giorno di al-Hazab'. L'Anfiteatro Flavio viene mostrato attorniato da tante bandiere nere del Califfato.

Non mancano scene di combattimenti e quella di un soldato che viene trucidato. A Roma l'allerta sicurezza è massima.

Ennesima intimidazione del Califfato verso la Capitale

Non è la prima volta che l'Isis minaccia Roma. Spesse volte sul web sono stati diffusi video e immagini ritraenti monumenti celebri della Capitale circondati dalle bandiere nere dello Stato Islamico.

Era il 2015 quando su Twitter venne postata l'immagine di un miliziano del Califfato che, da lontano, guarda il Colosseo. L'inquietante foto venne corredata dalle seguenti parole: 'L'Isis dalla Libia sta arrivando a Roma'. Sono passati quasi 2 anni da quel post, pubblicato da uno degli account jihadisti contenuti nella black list stilata dal celebre collettivo di hacker Anonymous.