È una storia di povertà e tristezza quella che vede protagonista una 57enne di Palermo che, all'improvviso, è passata da una vita agiata alla povertà assoluta. Dopo la separazione dal marito, proprietario di una casa di riposo, la signora è piombata nel baratro. All'inizio l'ex coniuge le versava 600 euro al mese, poi più nulla. La 57enne ha vissuto per un breve periodo nella sua auto, ma non è stata in grado di rinnovare l'assicurazione, ed è stata costretta a trovarsi un altro luogo dove vivere e passare le notti. Alla fine ha scelto l'Aeroporto palermitano di Punta Raisi.
Non aveva soldi neanche per mangiare
La separazione è costata cara a una donna siciliana, che ha dovuto lasciare la casa dove aveva vissuto con il marito. Difficile vivere, anzi sopravvivere, con una somma così esigua. La 57enne aveva pochi soldi per affittare una casa, rinnovare la RC auto e, addirittura, mangiare. L'unica scelta è stata quella di trasferirsi all'aeroporto Punta Raisi di Palermo. Di notte dormiva sulle panchine dell'area partenze e usava i bagni dello scalo per lavarsi ed espletare i bisogni fisiologici.
Una vita dura all'aeroporto, dove però la signora ha trovato molta umanità: "In aeroporto ho trovato una vera famiglia, persone che mi hanno accolto e pronunciato una parola di conforto".
In poche parole, per 9 mesi ha vissuto come una vera e propria clochard. Non ha mai dato fastidio, però, a nessuno, perché è una persona corretta e orgogliosa. Poteva benissimo chiedere aiuto a parenti, amici e conoscenti, invece la 57enne ha deciso di affrontare da sola la sua difficile situazione.
L'aiuto della cooperativa LiberaMente
Un giorno, alcuni poliziotti hanno notato la signora mentre passeggiava nello scalo palermitano con diverse valigie. Le hanno fatto alcune domande e lei gli ha raccontato tutto. Gli agenti si sono subito messi in contatto con i servizi sociali di Cinisi. Oggi la donna non vive più in aeroporto ma in un alloggio confiscato alla mafia e gestito da LiberaMente, una nota cooperativa locale. Certamente la 57enne non dimenticherà mai quei 9 mesi all'aeroporto dove, però, ha trovato molta misericordia.