Continua senza sosta il lavoro degli uomini impegnati nelle operazioni di soccorso all'hotel Rigopiano. Dopo il salvataggio di 11 persone dalle macerie, da tre giorni non ci sono più notizie positive per le vittime ancora intrappolate sotto tonnellate di detriti, neve e ghiaccio. Il bilancio aggiornato è di 11 sopravvissuti (di cui 2 non sono rimasti intrappolati sotto la valanga), 14 morti e 15 ancora dispersi. Ieri sera, intorno alle 23, un post misterioso è apparso sulla pagina Facebook ufficiale dell'hotel. Una richiesta d'aiuto partita da un mittente ancora sconosciuto.

Non si esclude il gesto di un hacker.

La strage: 14 morti recuperati

Altri 6 corpi sono stati recuperati tra la serata di ieri e l'alba di stamane. Un'ecatombe che, con il passare delle ore, si sta rivelando in tutta la sua drammaticità. Si continua a scavare perchè, come sostengono anche gli esperti, potrebbero essersi creati ambienti utili alla sopravvivenza, "bolle d'aria" in cui si potrebbe continuare a respirare, restare vivi. Certo è che le proporzioni di un simile disastro stanno assumendo contorni ancora più tragici. Lo spostamento di circa 10 metri che la struttura ha subito per effetto della valanga (equivalente alla forza di 4.000 tir a pieno carico lanciati a 100 km/h, con un peso di circa 120.000 tonnellate) ha completamente modificato gli ambienti preesistenti, rendendo praticamente inutilizzabili le planimetrie dell'albergo.

Il bilancio attuale è di 14 morti recuperati, 15 dispersi e 11 superstiti. Infinita l'attesa dei familiari di chi ancora non è stato trovato. Tra le polemiche per il ritardo nei soccorsi, errori nelle comunicazioni delle generalità dei sopravvissuti e una concessione edilizia che, per quel luogo, non avrebbe dovuto essere emessa, spunta anche il giallo di un presunto attacco hacker alla pagina Facebook del Rigopiano.

Un post particolare

Ieri sera, intorno alle 23, a sei giorni dal dramma, dalla pagina Facebook dell'hotel Rigopiano è stato scritto un post che a molti utenti del web risulta anomalo. Anzitutto per la data, dopo quasi una settimana di silenzio su quel profilo (l'ultimo post risale alla mattinata del 18 gennaio, giorno della valanga), poi per il contenuto stesso di quel post particolare.

Si legge, infatti, una precisa richiesta di aiuto che non ha ancora un mittente: "Abbiamo urgente bisogno di dispositivi ARVA (strumento radio per la ricerca di persone in valanga) per tutti coloro i quali ci stanno aiutando". Un appello drammatico che, però, sembra strano essere partito proprio dalla pagina dell'hotel. Un giallo nel giallo. Si spera che dietro quel post non ci sia il gesto di un hacker.