Continuano i cambiamenti nella scuola, questa volta ad essere oggetto di modifica sembra essere il tradizionale esame di maturità. In armonia con il punto “i” dell’articolo 180 della Buona Scuola il governo deve “adeguare la normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonché degli Esami di Stato, anche in raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione delle competenze”. Continua il silenzio da parte del governo e degli studenti sul tema della maturità 2018, è passato più di un mese dall’uscita delle proposte per il nuovo esame di maturità e l’approvazione del testo di riforma è sempre più vicino, quindi sembrerebbe che siano definite e certe le modifiche dell’esame più atteso e temuto dagli studenti italiani

Ma quali sono i cambiamenti voluti dal Miur?

La riforma del Miur non sembrerebbe stravolgere eccessivamente il tessuto dell’esame di maturità che ogni anno viene affrontato dai ragazzi delle 5° superiori delle scuole italiane.

La nuova “maturità” sarà sempre espressa in centesimi, ma quel che cambia è la loro ripartizione e non solo. A partire dal 2018 la divisione dei punteggi sarà la seguente:

  • 40 punti di crediti scolastici divisi nel triennio (12 terzo anno; 13 quarto anno; 15 quinto anno);
  • 20 punti per la prima prova scritta di italiano;
  • 20 punti per la seconda prova scritta;
  • 20 punti di colloquio orale;
  • 5 punti bonus per chi ha raggiunto 30 crediti scolastici e 50 punti nelle prove d’esame.

Ci dice addio la fantomatica e tanto temuta 3° prova che sarà sostituita da una Prova Invalsi, che invece di influire sul voto finale sarà oggetto di interesse per l’ammissione. La Prova Invalsi verterà su tre materie: lingua italiana; lingue inglese e matematica.

Sembra, ma non è ancora confermato, che oltre alla 3° prova il secondo scomparso dalla prova finale sia la “tesina” che ogni studente crea in preparazione del colloquio orale con la commissione d’esame, secondo le indiscrezioni la “tesina” sarà sostituita da una relazione sull’alternanza scuola-lavoro inserita e già attiva dall’anno scolastico 2016-17, compito della commissione sarà quello di valutare se il candidato durante l’alternanza ha appreso le competenze richieste, sarà valutato anche il suo spirito critico e analitico.

L’abolizione della 3° prova e della tesina non esaurisce le modifica della proposta del Miur, saranno infatti modificate anche le altre prove: La Prima Prova prevederà sempre la realizzazione di un tema, ma la modalità sarà quella di realizzare un testo logico argomentativo su materie come di genere artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico; la novità della Seconda Prova sarà la possibilità della presenza di tracce multidisciplinari; inoltre negli istituti professionali la commissione avrà la facoltà di preparare la prova in base alle specificità proprie dell’indirizzo di studio; i cambiamenti più grandi colpiscono il Colloquio Orale che vedrà un superamento della vecchia verifica della conoscenze a vantaggio di una verifica delle capacità di ragionamento del candidati proponendo analisi di un testo o di un documento.