In alcuni casi non basta una legge per superare certi pregiudizi. Da poco il decreto Cirinnà è diventata legge a tutti gli effetti ma nonostante ciò non mancano gli episodi di discriminazione. Negli ultimi giorni a scatenare polemiche e discussioni social è stata l'iniziativa di una nota catena di prodotti elettronici. L'azienda ha lanciato un'iniziativa speciale in occasione della festa di San Valentino. In buona sostanza coloro che effettueranno acquisti presso la nota catena potranno partecipare ad una estrazione a sorte. Ai vincitori del concorso saranno regalati 100 secondi per portare a casa tutta la tecnologia desiderata.
Una bella opportunità per tutti coloro che intendono cambiare cellulare o portarsi a casa una televisione di ultima generazione.
L'appello social a boicattare l'azienda
Nel volantino viene specificato che il vincitore dovrà concorrere in coppia con una persona di sesso opposto. Una postilla che ha scatenato indignazione e polemiche social. In molti hanno evidenziato che la festa di San Valentino celebra l'amore in ogni sua forma. Alcuni hanno sottolineato che certe distinzioni non hanno senso dopo anni di lotta serrata per l'affermazione dei diritti degli omosessuali. In molti hanno manifestato l'intenzione di boicottare la nota azienda. Nelle prossime ore potrebbe scatenarsi un tam tam mediatico per invitare gli italiani a non acquistare il regalo di San Valentino nei punti vendita dell'azienda.
Anche alcuni personaggi della tv hanno espresso il proprio disappunto per la precisazione di genere della nota catena di elettrodomestici.
La precisazione su Facebook dopo le polemiche
Le pesanti critiche hanno spinto l'azienda a fare dietrofront. La nota catena ha pubblicato sul profilo Facebook un post attraverso il quale precisava che nella stesura del regolamento di San Valentino era stato fatto un deprecabile errore.
L'azienda si è scusata con i suoi utenti ed ha annunciato che sarà rettificato immediatamente il depliant. Nonostante la precisazione in molti hanno continuato a manifestare la propria rabbia per l'inopportuna distinzione di genere.