La prima sezione penale della Cassazione ha chiuso il lungo processo per il delitto di Sarah Scazzi, confermando la condanna all'ergastolo per Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri. Michele Misseri è stato invece condannato a 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere, mentre suo fratello Carmine ha avuto una riduzione di pena di un anno, per cui dovrà scontare 4 anni e 11 mesi.Confermate invece le condanne per favoreggiamento per Giuseppe Nigro e Vito Russo. Fulvio Baldi, il sostituto procuratore, chiedendo la condanna per le Misseri, ha ricostruito la dinamica dell'omicidio, affermando che Sabrina, in evidente stato di agitazione, ha accusato Sarah di essere responsabile della fine della sua relazione con Ivano Russo e di aver rivelato particolari intimi, screditandola agli occhi del paese.

Cosima, secondo il sostituto procuratore, è intervenuta in senso protettivo nei confronti di Sabrina, da madre del Sud. La ragazzina è scappata e le due donne l'hanno raggiunta, bloccata e le hanno inflitto una punizione esemplare: la morte.

Soppressione e non occultamento di cadavere

Sempre secondo il sostituto procuratore Fulvio Baldi, zio Michele ha avuto la chiara intenzione di disfarsi del cadavere, calandolo in un pozzo con l'intento di distruggerlo, salvo poi ripensarci e far sì che venisse scoperto. Dunque, non è possibile, a detta di Baldi, riqualificare il reato da soppressione a semplice occultamento di cadavere. A riprova di ciò, Michele ha anche bucato i vestiti di Sarah, in modo tale da facilitare il deperimento del corpo.

Dunque per Michele Misseri scattano inevitabilmente le manette. Respinta la richiesta dell'avvocato di Sabrina, Franco Coppi, che aveva chiesto l'annullamento senza rinvio, affermando che proprio Michele è l'unico responsabile della morte di sua nipote, nel vano tentativo di evitare l'ergastolo alla sua cliente. Tuttavia, va precisato che anche il ruolo di Cosima non è stato marginale.

Si conclude così una vicenda giudiziaria che ha visto molti indagati, innumerevoli dichiarazioni poi ritrattate e una sola, grande pena, quella della famiglia Scazzi che non potrà più riabbracciare Sarah.