Il gesto dei due dipendenti della lidl che hanno chiuso nel gabbiotto delle merci difettate le due donne sorprese al suo interno, in un'area del supermercato ristretta al pubblico, ha scatenato un vero e proprio putiferio. Dal sindaco della città agli esponenti politici nazionali e persino diverse associazioni non hanno rinunciato a prendere posizione, sia in favore dei due commessi che delle due donne. Da una parte chi relega la vicenda a innocua "goliardata", oppure in alcuni casi un'azione legittimata dall'interrompere il presunto tentativo di furto.
Dall'altra chi ritiene che si sia trattato di un gesto grave, da punire in sede giudiziaria e persino con il licenziamento, invocato per esempio dal Codacons. Ma cosa ne pensano di tutto questo i protagonisti? E sopratutto la donna ripresa nel video mentre gridava impaurita? Intervistata da un cronista di Repubblica la donna è sembrata molto conciliante, e non sembra portare rancore ai due ragazzi.
'Si è trattato di uno scherzo, ma la paura era reale'
La protagonista della vicenda si chiama Margherita ed è una donna di origine Rom che da diversi anni vive nella zona di Follonica. Ha 46 anni e si è trasferita in Italia dopo essere rimasta vedova in Romania. Non ha una casa e riferisce di dormire nella stazione dei treni.
Intervistata sul caso che l'ha portata alla ribalta nazionale, la donna dice di non portare rancore ai due commessi, e sembra voler minimizzare la portata della vicenda. "Si è trattato di uno scherzo, sono bravi ragazzi che conosco da tempo" ha affermato. E lo ribadisce quando il giornalista le fa presente che i ragazzi che l'hanno rinchiusa nel gabbiotto rischiano il posto di lavoro.
Una posizione quella della donna che potrebbe alleggerire le responsabilità dei ragazzi finiti nei guai.
Nessuna volontà di cavalcare la vicenda
Durante l'intervista Margherita sorride, cercando di nascondere un certo imbarazzo che comunque trapela dal suo atteggiamento. Cammina interloquendo con il cronista che è andato ad intervistarla, tenendo tra le mani un bicchiere di carta utilizzato con tutta probabilità per chiedere un'offerta agli avventori del supermercato.
Lo stesso dove è accaduta la vicenda, ma dove afferma di non volersi più recare. Nonostante la sua situazione precaria si evince come la signora non intenda "cavalcare" la vicenda nella speranza di ottenere dei vantaggi. L'impressione è che se dipendesse da lei, il caso sarebbe già chiuso. Non c'è rabbia, non c'è rancore nelle sue parole. Quasi una lezione di vita per tutti coloro che sui social si sono sfogati invocando "fuochi" e "tritacarne" vari.