Mark Zuckerberg ha sempre negato qualsiasi velleità politica, ma un manifesto che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook ha scatenato la curiosità di molti.

Un lungo discorso che suona quasi come una pagina da futuro Presidente. Sicurezza, notizie false, futuro: sono questi i tempi trattati dal giovane fondatore del social più famoso del mondo.

Zuckerberg e il suo manifesto

"Stiamo davvero costruendo il mondo che vorremmo?" si chiede. "Le nostre più grandi opportunità sono globali. Possiamo portare libertà e prosperità, promuovere la pace e la comprensione, cancellare la povertà, accelerare le scoperte scientifche.

Però anche i nostri più grandi problemi sono globali - penso al terrorismo, ai cambiamenti climatici, alle pandemie. Il progresso ormai ci chiede di intervenire non come singole città o nazioni, ma come una comunità di portata globale".

Zuckerberg continua: "E' arrivato il tempo in cui tanti di noi riflettono su come avere il massimo effetto positivo sul mondo. Probabilmente non abbiamo il potere di creare dal nulla il mondo che desideriamo, ma possiamo cominciare a pensare su ciò che possiamo fare a lungo termine. In tempi come quelli che viviamo, noi di Facebook stiamo cercando di creare le infrastrutture sociali che permettano alla gente di avere il potere di creare una comunità globale che funzioni.

La missione di Facebook

Il nostro lavoro, anni fa, era di permettere a conoscenti e familiari di restare in contatto. Adesso abbiamo il dovere di contribuire alla eliminazione dell'isolamento in zone in cui la Tecnologia non è al massimo".

"Una donna di nome Cristina aveva una rara malattia e si sentiva sola. Adesso fa parte di un gruppo di oltre 2.400 persone provenienti da ogni angolo del mondo con il suo stesso problema.

Non si limitano a chattare, ma si incontrano, trascorrono del tempo insieme, si sostengono a vicenda. Abbiamo l'opportunità di connettere le persone non solo a livello tecnologico, ma sociale".

"La nostra società rifletterà i valori collettivi solo se riusciremo a partecipare alla vita politica. Votare, partecipare attivamente, organizzarsi.

Solo tramite un imponente partecipazione potremmo contare qualcosa nel mondo di oggi. Nelle ultime elezioni presidenziali abbiamo aiutato oltre 2 milioni di persone a registrarsi per il voto. L'impegno locale è alla base dell'impegno politico nazionale e internazionale".

E conclude: "Come disse il Presidente Lincoln durante la Guerra civile americana "Possiamo farcela solo insieme". Tanti di noi tentano ogni giorno di unire le persone. Spero che avremo la lungimiranza che ci permetterà di pensare a lungo termine e creare il mondo che vogliamo lasciare alle generazioni future".