Lo scandalo arriva dal Brasile, dove tonnellate di carne di bovino e pollo venivano vendute nonostante fossero scadute. Al termine di una lunga operazione condotta dalle forze dell'ordine brasiliane, denominata "Carne Fraca", si è scoperto un giro di tangenti tra numerosi produttori e importatori di carne e diversi funzionari del Ministero dell'Agricoltura.

La preoccupazione delle autorità sanitarie è piuttosto alta, a causa soprattutto della lunga durata dell'attività illecita, andata avanti per ben tre anni. Le aziende non solo modificavano la data di scadenza, ma utilizzavano anche sostanze chimiche per cambiare l'aspetto e coprire il cattivo odore del prodotto.

È stata riscontrata la presenza di acidi - probabilmente cancerogeni - non consentiti per uso alimentare. Infine per aumentarne il peso, i tranci di manzo venivano gonfiati con acqua. Per il momento non si contano né vittime accertate, né infezioni diffuse.

Il dato allarmante è che questo tipo di traffico illecito sia stato effettuato in Brasile che, ad oggi, rappresenta il più grande esportatore di carne di manzo e pollo. Si tratta indubbiamente di un duro colpo per l'industria verdeoro, e per un Paese che sta attraversando una delicata crisi economica, il cui unico aspetto positivo era rappresentato proprio da questo settore.

Nel corso delle indagini sono stati trovati anche documenti falsificati dalle aziende, che ne consentivano la spedizione verso Europa, Cina e Medio Oriente, dove i controlli sono molto rigidi.

Per il momento, il ministro dell'Agricoltura brasiliana, Blairo Maggi, attraverso un comunicato ufficiale ha reso noto che 33 funzionari del governo sono accusati di un presunto coinvolgimento nello scandalo "Carne Fraca".

Siccome l'Italia rappresenta uno dei maggiori importatori di carne dal Brasile, Coldiretti e Movimento 5 Stelle hanno chiesto all'Unione Europea di bloccare le importazioni, operazione già attuata dalla Cina e dal Medio Oriente.

La Commissione europea, però, finora ha deciso di rimuovere dall'elenco ufficiale degli esportatori solo 4 delle 21 aziende coinvolte nello scandalo. Il problema non è nuovo: negli ultimi anni, infatti, sono giunte diverse segnalazioni di carne brasiliana non conforme dai vari paesi europei, direttamente alle autorità sanitarie di Bruxelles.