Fabio Di Lello, 30enne che recentemente ha ucciso con tre colpi di pistola il 22enne Italo D'Elisa, è stato condannato a 30 anni di reclusione. Di Lello, l'anno scorso, investì e uccise con la sua auto la moglie di Fabio, Roberta Smargiassi, a Vasto. Un dolore immenso per il 30enne. Questo, lo scorso mese, ha freddato il ragazzo con tre colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata. Un omicidio premeditato, secondo la Procura, che aveva chiesto l'ergastolo per Di Lello. Gli avvocati dell'imputato hanno detto che ricorreranno in Appello.

Il rancore di Fabio per Italo

Dopo un mese dall'uccisione del giovane D'Elisa si è già arrivati alla prima decisione dei giudici: 30 anni di reclusione per Fabio Di Lello, un uomo che ha serbato molto rancore nei confronti del ragazzo che aveva travolto e ucciso la sua Roberta. Il caso ha sconvolto la comunità di Vasto. Il procuratore di Vasto e il sostituto avevano chiesto l'ergastolo per il 30enne, in virtù delle aggravanti della premeditazione e della minorata difesa. La Corte ha basato la sentenza sul fatto che nessuno può farsi giustizia da solo. In favore dei genitori e del fratello della vittima è stata emessa una provvisionale di quarantamila euro. Pompeo Del Re, legale della famiglia D'Elisa ha affermato che i giudici hanno riconosciuto sia l'aggravante della premeditazione che le circostanze in cui è stato commesso il delitto, sottolineando che i 30 anni di reclusione dipendono dalla tipologia di rito.

Di Lello in lacrime dopo la lettura della sentenza

Ad optare per il rito direttissimo era stata la Procura. La difesa dell'imputato, poi, aveva scelto di proseguire con il rito abbreviato, quantomeno per evitare l'ergastolo. Così è stato. Prossimamente, un nuovo round in Appello. La Corte avrebbe probabilmente condannato l'omicida all'ergastolo se non ci fosse stato il rito direttissimo.

A Fabio è costato caro farsi giustizia da sé. Cerello, comunque, impugnerà presto la sentenza presso la Corte d'Assise d'appello dell'Aquila. L'avvocato di Fabio ha rivelato che il suo assistito si è messo a piangere dopo la lettura della sentenza. Il trentenne ora si trova nel carcere di Vasto.