Nella giornata di oggi a Locri e in altre città italiane, che hanno deciso di aderirvi, si terrà la commemorazione delle vittime uccise per mano mafiosa e dell'impegno di ciascun individuo a rispettare e tutelare il proprio territorio. Promotori dell'evento: Libera, Associazione coordinata da Don Luigi Ciotti e Avviso Pubblico, Associazione formata da Enti Locali e Regioni per la Formazione Civile unite contro le mafie.

L'evento

Il corteo partirà alle ore 9.00 e al suo termine i familiari presenti leggeranno i nomi delle vittime, uccise in questi anni.

A partire dalle ore 11.00 invece, collegandosi al sito di Libera, sarà possibile assistere in diretta all'evento. A chiusura ci sarà l'intervento di Don Luigi Ciotti, da molti anni attivo e impegnato in questo campo. L'iniziativa è stata accolta positivamente tanto da essere replicata in molte altre città italiane. L'obiettivo è duplice: ricordare per non dimenticare e spronare i cittadini a combattere attivamente questo male che silenziosamente si insinua tra la gente e annienta tutto ciò che incontra.

La città di Locri, nota alle cronache per i tragici eventi legati a questioni mafiose, sarà la "madrina" dell'evento. È una città da sempre impegnata in una tenace lotta contro la ndrangheta.

Negli anni numerosi sono stati i cortei di cittadini scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso. Sono soprattutto i giovani, che non si arrendono al male che sovrasta e devasta la loro terra, i quali affermano che questa sia abitata "da brava gente che ogni giorno lotta per la legalità". Soltanto coloro che lottano fanno sì che sia possibile ancora oggi parlare di riscatto per una città che ha subito, e subisce ancora oggi, i soprusi di una casta criminale guidata da propri e personali interessi.

Le minacce a Luigi Ciotti

A dimostrazione di come la mafia sia saldamente radicata sul territorio, le minacce contro Don Ciotti comparse ieri sui muri della città reggina. Immediata la risposta del Vescovo di Locri, Francesco Oliva, e delle Istituzioni che hanno espresso solidarietà e vicinanza nei confronti suoi e della sua associazione, promotrice e organizzatrice dell'evento.

Episodi di questo tipo non sono nuovi per Ciotti che da sempre si occupa dei più deboli, offrendo loro sostegno e appoggio. L'iniziativa di oggi testimonia ancora una volta il suo costante impegno nello schierarsi con i familiari delle vittime, non facendoli sentire soli nella richiesta di "Giustizia!", da loro gridata a gran voce.

In occasione della "XV Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", organizzata a Milano nel marzo del 2010, un gruppo di giovani che marciava durante il corteo mostrò uno striscione recante la scritta "se ognuno di noi prova a cambiare ce la faremo". Questa frase rappresenta ancora oggi un monito per tutti coloro che, pur nelle difficoltà, lottano dignitosamente e non si arrendono di fronte alla criminalità e alla corruzione che fa da padrona in molte città.

Le numerose associazioni nate in questi anni hanno cercato di fare proprio questo: assistere il cittadino chiedendo insieme a lui che verità e dignità sostituissero corruzione e illegalità.

La battaglia potrà dirsi vinta soltanto quando cittadini e Istituzioni combatteranno unite su unico fronte: un nemico comune chiamato mafia.