Dopo gli attentati di Parigi e Bruxelles, e dodici anni dopo gli attentati kamikaze a Londra, la capitale britannica torna a svegliarsi in un clima di paura e allerta. Ieri pomeriggio un'auto ha investito diversi pedoni nei pressi del ponte di Westminster, a pochi metri dal Big Ben e dal Parlamento inglese. Poi un uomo è sceso dal veicolo e ha cominciato a sparare verso gli agenti di guardia alla Camera dei Comuni.

Il bilancio

Attualmente il bilancio parla di 5 morti (tra cui l'attentatore), un poliziotti e tre civili, e di 40 feriti, tra i quali ci sarebbero una giovane studentessa bolognese e tre studenti francesi: per fortuna, nessuno di loro sarebbe in condizioni critiche.

Attualmente, per quanto riguarda le vittime, continuano ad arrivare numeri discordanti: in un secondo momento il bilancio è sceso a 29 feriti, di cui 7 sarebbero in condizioni critiche, mentre il numero delle vittime certe sarebbe di 4, ovvero due civili (un uomo di 50 anni e una donna di 40), un poliziotto e l'attentatore.

Mistero sull'identità dell'attentatore

Resta ancora un mistero l'identità del killer. Secondo le prime testimonianze raccolte, era emersa l'ipotesi di due attentatori presenti nell'auto, indiscrezione poi smentita da Scotland Yard. Molte persone, invece, hanno descritto l'assassino come un "asiatico di mezza età".

In un primo momento i media inglesi - in particolare Channel 4 e The Independent - avevano indicato come responsabile dell'attacco Trevor Brooks, noto come Abu Izzadeen, portavoce degli estremisti islamici, e conosciuto dall'intelligence britannica come un "predicatore d'odio".

La notizia è stata subito smentita poiché Brooks, in base alle dichiarazioni del suo avvocato, attualmente sarebbe in prigione. Gli investigatori, comunque, non escludono la pista di un attentato a sfondo islamico.

Solidarietà internazionale

Mentre la Premier Theresa May fa sapere che: "Domani il Parlamento si riunirà come sempre, svolgeremo le nostre attività, trascorreremo la nostra giornata come sempre, e tanti visiteranno la nostra città, continueranno a camminare per le strade e la nostra vita proseguirà nella normalità.

Non cederemo mai al terrore. Non permetteremo mai alle voci della violenza di sconfiggerci", continuano ad arrivare messaggi di solidarietà a Londra.

Il presidente turco Erdogan ha dichiarato: "La Turchia lotterà sempre al fianco del Regno Unito contro il terrorismo, una delle più grandi minacce alla comunità internazionale", pensiero condiviso anche da Vladimir Putin: "È evidente che contrastare la minaccia terroristica richiede vera comunanza di sforzi fra tutti i membri della comunità internazionale". A queste parole, si sono aggiunte anche quelle della cancelliera tedesca Angela Merkel e del nostro Ministro degli Esteri Angelino Alfano.