Nuove indiscrezioni sul giallo della scomparsa di Roberta Ragusa. In queste ore il cronista del Corriere della Sera, Fabrizio Peronaci, ha diffuso sulla sua pagina Facebook "Giornalismo Investigativo" le rivelazioni di un soggetto che sarebbe in possesso di alcune foto riguardanti il luogo dell'occultamento del cadavere della donna. Si tratta di materiale ora al vaglio degli inquirenti per le verifiche del caso, compresa un'importante dichiarazione sull'ipotetica complicità di 3 persone che avrebbero aiutato Logli a disfarsi del cadavere. Intanto, di queste ore anche la disperata dichiarazione di Loris Gozi, il supertestimone che ha inchiodato Antonio Logli alla sparizione della moglie: l'uomo ha raccontato ai microfoni di Quarto Grado un episodio recente che lo porta a temere per la sua incolumità e per quella della sua famiglia.

Nuove ipotesi sul luogo in cui trovare Roberta

Il giornalista Peronaci è entrato in possesso di alcuni scatti forniti da un soggetto la cui identità non è stata resa nota, e la cui valenza probatoria sarebbe ora da verificare. Tra le tante, una fotografia in particolare conterrebbe l'indicazione esatta del punto in cui trovare il corpo di Roberta: si tratta di un'immagine in cui il soggetto ha indicato con una freccia il muro di cinta del cimitero di Orzignano (Pisa), situato a pochi minuti di macchina dalla residenza dei Ragusa, come riportato sulla pagina Facebook "Giornalismo Investigativo" gestita dal cronista. Tutto il materiale è stato consegnato alle autorità competenti per consentire una verifica sull'attendibilità delle indicazioni.

Il soggetto avrebbe anche fornito, oltre al materiale fotografico in questione, anche una particolare testimonianza non ancora valutata dagli inquirenti: come si legge su "Giornalismo Investigativo", Logli avrebbe avuto il supporto di 3 complici nelle fasi immediatamente successive al delitto. Si tratterebbe di persone mai coinvolte nelle indagini, ipotesi che se trovasse conferma riscriverebbe ampi capitoli del caso Ragusa.

Loris Gozi teme per la sua famiglia

Il teste chiave nell'inchiesta sulla morte di Roberta Ragusa teme ora per la sua incolumità e per quella della sua famiglia. Loris Gozi, il giostraio che ha incastrato Antonio Logli all'identità di assassino, ha raccontato un particolare episodio al programma Quarto Grado. Nell'intervista ha dichiarato di avere paura per la sua stessa vita, dopo che Logli lo avrebbe sfiorato in sella alla sua moto mentre passeggiava: "Di questa cosa dovrei prima parlare con i carabinieri (...), è passato a 140 km/h con la moto e mi ha sfiorato (...) era con la moto".

Dopo aver descritto il fatto, che sarebbe accaduto pochi giorni fa, Gozi ha apertamente parlato della sua disperazione di vivere nel terrore continuo a cui la sua testimonianza lo ha esposto: "Noi abbiamo paura, non ci sentiamo tutelati. Passa a 200 all'ora in strada, noi siamo con i cagnolini, con i bambini, siamo stressati".