Due tra le città più importanti d'Italia, Roma e Milano, domani vivranno una giornata caotica e carica di tensione. Nella capitale si celebrerà la firma dei Trattati di Roma, avvenuta 60 anni or sono e, nel contempo, in città si terranno ben 4 cortei di protesta: si temono infiltrazioni dei Black Bloc, ma anche un attacco terroristico, visto che al grande evento saranno presenti molti capi di Stato.

A Roma il piano di sicurezza prevede l'impiego di 5.000 agenti, oltre ad un centinaio di nuove telecamere. Lo spazio aereo sopra la capitale è stato chiuso per 24 ore e, intorno al Campidoglio, sono state piazzate molte postazioni con tiratori scelti e agenti in borghese.

Le preoccupazioni di Milano

A Milano, invece, ci sarà la visita del Papa: la città è blindata almeno da quattro giorni, con intere zone chiuse al traffico che stanno arrecando un grande disagio ai milanesi. L'itinerario del pontefice sarà alquanto impegnativo per chi è chiamato a tutelare la sua sicurezza: sono in azione, nel capoluogo lombardo, 2.500 agenti e 8.000 volontari.

Molti cittadini romani e milanesi hanno espresso dissenso e preoccupazione per quanto accadrà domani, scrivendo diversi commenti sui social network in calce ai post che annunciavano i due eventi. Non c'è da stupirsi: viviamo in un periodo di grande tensione, ogni giorno assistiamo ad attentati in tutte le parti del mondo e soprattutto in Europa, e spesso gli attentati nel Vecchio Continente hanno dei legami con estremisti islamici provenienti dal nostro Paese.

Perché autorizzare i cortei?

Domandarsi, dunque, se gli eventi di domani fossero davvero "necessari" è lecito. Si celebrano i Trattati di Roma per un'Unione Europea che non ha più il consenso dei cittadini, che in realtà non è proprio l'istituzione che era stata pensata 60 anni or sono. Ci si domanda anche se sia stato prudente autorizzare i quattro cortei, visto che quasi certamente tra i manifestanti si infiltreranno i Black Bloc che, con la loro usuale violenza, potrebbero mettere la città in ginocchio.

Le stesse considerazioni valgono per Milano: la visita del Papa avviene in un momento di grande tensione internazionale: non dimentichiamo che il pontefice è il nemico giurato dei terroristi islamici. Ieri è stata pubblicata in rete, dalla propaganda jihadista, un'immagine inquietante che mostrava il Duomo di Milano accanto a Westminster: il collegamento con il recentissimo attentato di Londra è palese.

Inoltre, la decisione del Papa di toccare diverse zone del capoluogo lombardo anche agli antipodi tra loro, mobiliterà un dispiegamento di forze enorme che alla fine verrà pagato - come avverrà anche per Roma - dalle tasche dei cittadini.