C’è l’Isis dietro l’attacco di questa mattina in uno dei principali ospedali militari a kabul: il “Sardar Daud Khan”. Secondo quanto riporta al-Jazeera sarebbero tre le vittime: un attentatore, un paziente ed un dipendente. Inoltre ci sono da contare una sessantina di feriti, nel quadro di un bilancio che potrebbe peggiorare, anche perché la polizia sta ancora effettuando le operazioni di contrasto agli attentatori circondando l’edificio. L’ospedale che conta 400 posti letto ospita militari dell’esercito afgano ed è uno dei più grandi di tutto il paese.

Una delle aree più presidiate di Kabul

Tutto è cominciato intorno alle 9 ora locale, le 5,30 in Italia. Un kamikaze si è fatto esplodere davanti all’ingresso del nosocomio. Quest’azione ha fatto si che un commando formato da quattro persone, armato con fucili d’assalto e bombe a mano, potesse entrare dentro. Il commando travestito da personale medico si è addentrato fino ai piani più alti dell’edificio. Verso le 10,30 ora locale si sono sentite altre esplosioni, una di queste era un’autobomba posizionata nel parcheggio, ma nessuna ha fatto vittime. Quasi subito le forze di sicurezza afgane sono intervenute, e negli scontri a fuoco uno degli attentatori è stato ucciso. Nel frattempo alcuni dei militari ricoverati nell’ospedale sono riusciti ad uscire, altri si sono nascosti fin sopra i davanzali delle finestre.

Sembra che comunque tutti dovrebbero essere in salvo. Quando tutta l’area veniva bloccata al traffico, dato che l’edificio preso d’assalto si trova in una zona centrale della città, quindi molto trafficata, soprattutto in prima mattina, si sentiva l’esplosione interna. In realtà tutta la zona di “Wazir Akbar Khan” è presidiata giorno e notte dalle forze dell’ordine poiché lì sono concentrati uffici del governo e ambasciate, tra cui quella degli Stati Uniti.

La rivendicazione dell’attacco da parte dell’Isis arrivava dopo che un portavoce dei talebani dichiarava la loro estraneità ai fatti.

Un inspiegabile modus operandi

A prima vista sembra un modus operandi che lascia parecchi dubbi quello che è stato scatenato contro l’ospedale militare di Kabul, poiché rispetto alla potenza di fuoco messa in campo dal commando jihadista gli effetti sono stati estremamente ridotti, se si considera lo stile stragista dell’Isis.

Perché una volta entrati nell’ospedale realmente avrebbero potuto fare un massacro, che fortunatamente non c’è stato.

Una guerra perpetua tra talebani e Isis

Sono della settimana scorsa gli attacchi simultanei sferrati dai talebani che hanno prodotto 16 vittime, nelle due parti opposte della città, tra scontri a fuoco e attentati suicidi. La guerra ai talebani è ormai ripresa in modo costante, dato che i negoziati di pace sono falliti. Forse anche per questo, come sottolineano i commentatori sul posto, i prossimi mesi potrebbero essere drammatici per lo stato del conflitto. In tal senso, sul territorio, il ruolo militare degli Stati Uniti sarà intensificato dietro la facciata della Nato.