La situazione in Corea si fa sempre più complicata, ed ora è arrivato anche un botta e risposta tra Donald Trump e la corea del sud. Dopo il recente dispiegamento di forze statunitensi lungo la penisola coreana, la richiesta d'intervento diplomatico alla Cina, ed un confronto tra i Paesi che potrebbero essere coinvolti in un eventuale conflitto contro Kim Jong-un, sono emerse anche le prime incomprensioni tra gli Stati Uniti d'America e la Corea del Sud.

Il sistema antimissile Thaad vale un miliardo di dollari

Le prime incomprensioni tra gli USA e Seul arrivano alla vigilia dell'approdo, in Corea del Sud, del maestoso sistema antimissile Thaad.

Dopo aver superato l'ostacolo relativo alle proteste dei residenti di Seul, ed aver posizionato il sistema difensivo per reagire ad un eventuale attacco della Corea del Nord, sembra che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia presentato il conto ai sudcoreani, chiedendo la somma di 1 miliardo di dollari per usufruire della protezione militare del Thaad. Da qui è scaturito un botta e risposta che rischia di sfociare in un vero e proprio affare di Stato. La Corea del Sud, infatti, non ha esitato a rispondere alle dichiarazioni di Trump, riportando che dovrebbe essere l'America a pagare per il posizionamento del sistema balistico e, di conseguenza, le spese dovranno essere tutte a carico degli Stati Uniti.

Il Thaad e la sua potenza difensiva

Secondo fonti locali, il sistema antimissile Thaad, di proprietà degli Stati Uniti e posizionato in Corea del Sud, avrebbe una potenza difensiva senza eguali. Lo scudo difensivo sarebbe dotato di postazioni mobili da un minimo di 4 fino ad un massimo di 9, ognuna formata da 8 missili interceptor.

Inoltre l'intero sistema monterebbe anche un radar in grado di rilevare eventuali missili in arrivo da distanze elevate, che consentirebbe di attivare in tempo l'arma per difendersi da un'eventuale pioggia di missili che potrebbero partire da Pyongyang in caso di guerra.

Ordini di evacuazione in tutta la penisola coreana

Se il dittatore Nordcoreano Kim Jong-un ha deciso di emettere un ordine di evacuazione di circa 600.000 persone, risultanti come soggetti in esubero dai bunker anti atomici, anche la Corea del Sud avrebbe iniziato a correre ai ripari, lanciando un programma di evacuazione riguardante circa 230.000 persone di nazionalità statunitense, residenti a Seul.

Anche la Russia storce il naso a Trump

Dopo le incomprensioni tra Putin e Trump, in merito alle tensioni in Siria, ora la Russia sarebbe in attrito con gli Usa anche per quanto riguarda la questione coreana, manifestando pubblicamente il suo dissenso. Il ministro degli esteri russo, infatti, ha dichiarato di considerare il comportamento degli Stati Uniti d'America come un vero e proprio atto di forza gratuito, che potrebbe scatenare un conflitto mondiale in grado di causare una strage globale senza precedenti.