Hezbollah, il movimento di Resistenza islamico libanese che combatte contro l'Isis in Siria, e monsignor Adel Zaki hanno espresso condoglianze alle famiglie delle 43 vittime degli attentati takfiri contro le Chiese di Tanta e Alessandria d’egitto.
Egitto, domenica delle palme sanguinosa
Nel messaggio lanciato subito dopo l’attentato, Hezbollah ha anche augurato pronta guarigione alle persone rimaste ferite negli attacchi. “Gli omicidi eseguiti da gruppi di criminali in nome della religione – è scritto nel comunicato – costituiscono una delle grandi disgrazie che ha colpito la nostra Ummah (Comunità, ndr)”.
Questi crimini, dunque, sarebbero organizzati “dalle grandi potenze e dalle forze regionali che sostengono a livello politico, finanziario e mediatico i terroristi”. Il vero obiettivo – secondo Hezbollah – è quello di frazionare le società e “seminare divisione e discordia tra i figli della nazione che coesistevano per decenni attraverso la condivisione della ricchezza del loro paese e il comune contributo alla sua costruzione e difesa”.
Messaggi di condanna dai cristiani in Egitto
Un duro attacco agli attentati di ieri è arrivato anche dal vicario apostolico di Alessandria d’Egitto per i cattolici di rito latino, mons. Adel Zaki. “È un dramma – ha commentato – Davanti a fatti del genere non ci sono altre parole.
Solo preghiera e speranza”. L’attacco suscita ancora più paura dal momento che arriva a pochi giorni dalla visita di Bergoglio in Egitto. Il vescovo copto-cattolico emerito di Guizeh, mons. Antonios Aziz – infatti – ha parlato di attacco “contro l’unità dell’Egitto, contro i cristiani per ricordare loro che non hanno diritti e contro tutta la minoranza cristiana del Paese che aspetta con ansia Papa Francesco”.
Hezbollah contro gli attentati
In un quadro diplomatico internazionale molto fragile, le bombe in Egitto rappresentano un attacco ai cristiani sulla cui firma, però, potrebbero esserci molte strumentalizzazioni. “Colpire dei fedeli all’interno di Chiese in un giorno di festa – secondo Hezbollah – mostra la barbarie totale e la mancanza di umanità di questi gruppi terroristici.
Questi attacchi sono stati progettati per spaventare i cristiani del Sinai e di altre regioni in Egitto, Siria, Iraq e Libano. Gli attentati aprono la strada alla discordia e divisione etnica e religiosa”. Per questo, secondo il movimento libanese si dice “al fianco dell’Egitto e del suo popolo in questi momenti dolorosi”.