Questa volta è tutto vero, non siamo in uno di quei libri o film come 'Tarzan' o il 'Libro della Jungla'. Ci troviamo in India e precisamente nella foresta di Uttar Pradesh, dove durante un controllo, la polizia ha ritrovato una bambina di circa otto anni presumibilmente adottata da un branco di scimmie, che le hanno fatto da famiglia fino ad oggi. Il ritrovamento risale a già qualche mese fa, ma la polizia indiana ha deciso di tenerlo nascosto e di renderlo noto soltanto adesso, solo per tutelare l'aspetto psicologico e fisico estremamente fragile della bambina, che sarebbe stata assalita dai mass-media.

Il ritrovamento della piccola 'Mowgli'

La bambina, a cospetto dei poliziotti, si è mostrata fin da subito destabilizzata, e come un'animale impaurito insieme al suo branco ha tentato di sfuggire agli uomini, spaventandoli attraverso suoni e gesti piuttosto 'selvaggi'. Nonostante il tentativo di rendersi inavvicinabile però, dopo tanta pazienza, l'ufficiale è riuscito ad accostarsi e a prendere con sé la bimba allontanandola così dal suo branco, e consegnandola ai medici del primo ospedale presente sul posto, per sottoporla a tutte le visite e i controlli necessari per determinare il suo stato di salute.

La bambina infatti camminava a quattro zampe e aveva tutti gli atteggiamenti tipici degli animali, mangiando dalla ciotola solo con l'utilizzo della bocca, non conoscendo alcuna lingua ed emettendo solo qualche suono e soprattutto dimostrando di essere molto spaventata alla vista dell'uomo.

A distanza di due circa due mesi, i medici dell'ospedale fanno sapere che la salute della bimba è in continuo miglioramento, la sua posizione inizia ad essere più eretta, ma il suo terrore nei confronti dell'uomo non sembra attenuarsi in quanto tenta di fuggire ogni volta che si trova davanti a delle persone. Ad oggi la bambina, pur contro la sua volontà è tornata a far parte del mondo umano.

Alte storie simili

Negli anni ci siamo imbattuti in storie simili, non solo attraverso i libri, ma anche nella realtà. Ricordiamo infatti il caso del 2001, quando venne ritrovato in Cile un bambino di nome Alex che era stato adottato da un branco di lupi proprio come mowgli, o di Natasha cresciuta in una caverna Siberica in Russia, allevata da un gruppo di gatti e cani.

Nulla a che vedere però con la storia della bimba ritrovata nella foresta Indiana e adottata da un branco di scimmie. Come dichiara all'Ansa la ricercatrice Elisabetta Visalberghi etologa e primatologa del Cnr di Roma, 'nonostante la maggior parte degli animali siano dotati di un grande istinto che li porta ad adottare 'cuccioli' e 'cuccioli d'uomo', perché scatenano in loro un senso di accudimento tanto che non sono così rari casi in cui bambini vengono adottati da animali, questa bambina, essendo stata allevata da scimmie, che sono animali più restii, evidentemente, si è legata a loro non proprio da piccolissima, ma in un età che le ha permesso di farsi 'riconoscere' nel branco come una di loro e non come una 'razza' diversa.