Ubriaco alla guida di una minicar aveva investito e ucciso madre e figlia, falciate sulla strada mentre camminavano sul marciapiede, di ritorno a casa a San Leo, frazione di Arezzo. Il fatto risale al 31 gennaio 2016 e l'uomo, un romeno di 40 anni residente in città, in primo grado era stato condannato per omicidio colposo a 9 anni e 2 mesi di reclusione. Oggi la sua pena è stata ridotta in appello: sconterà 5 anni e 2 mesi.

Ubriaco al volante, ha falciato e ucciso due donne

Gli inquirenti e la polizia municipale lo avevano rintracciato e il romeno, Alexe Danut, era stato trovato in stato d'ebbrezza, con un tasso alcolemico 3 volte al di sopra del consentito.

Per lui erano scattate le manette, e una condanna in primo grado a 9 anni e 2 mesi di reclusione con l'accusa di duplice omicidio colposo aggravato. Sono morte così Barbara Marzanna Stepien, 50 anni, e sua figlia, Letizia, che di anni ne aveva appena 10. La Corte d'appello di Firenze ha ridotto la sua pena di ben 4 anni: sconterà una detenzione di 5 anni e 2 mesi. Oltre alla guida in stato di ebbrezza, Alexe Danut aveva anche infranto il limite di velocità previsto in quel tratto di strada. Era sprovvisto di patente, perciò alla guida di un veicolo che necessitava solo di un patentino. Per le due vittime, fatali le lesioni riportate dopo l'impatto: la piccola era morta sul posto

Indignazione e sgomento dopo l'appello

Il marito e padre delle vittime ha commentato la decisione della Corte, manifestando la sua indignazione per una simile condanna: "E' come se me le avessero uccise una seconda volta", ha dichiarato Luca Fiacchini.

Per lui una seconda, drammatica verità: l'assassino di sua moglie e sua figlia ha visto alleggerita la sua condanna, nonostante la gravità della contestazione. "Era recidivo, era un persona pericolosa", ha proseguito l'uomo. Anche il sindaco di Arezzo è intervenuto conuna dichiarazione in merito al verdetto della Corte d'appello: "Occorre cambiare le leggi".

Sdegno anche nella comunità di San Leo, dove Barbara e Letizia vivevano.

Inizialmente sembrava che per l'imputato potesse profilarsi una pena più alta, data l'esclusione di attenuanti in primo grado. Era stato proprio lui a chiedere alla Corte d'appello di Firenze una riduzione. Richiesta accolta, che ha fruttato all'investitore ben 4 anni di "sconto" che lo porteranno a uscire dal carcere molto presto e a godere nuovamente delle sue libertà.