Un padre che segrega e violenta la figlia. Un nauseante e perverso copione che si ripete. Quello che è stato capace di fare il malvagio Josef Fritzl, un austriaco, è agghiacciante. L'uomo realizzò, sotto la sua abitazione, un locale dove tenere in prigionia la figlia Elizabeth. Questa venne stuprata oltre 3000 volte dal padre nell'arco di 18 anni. Quando iniziarono gli abusi, la ragazza aveva 18 anni. Fortunatamente, l'agonia finì nel 2008. Elizabeth riuscì a sottrarsi dalle 'grinfie' del padre degenere. Josef, ovviamente, venne arrestato. 'Nessuno mi crederà'.

Queste furono le prime parole dette alla Polizia dalla vittima degli abusi, dopo 24 anni di prigionia.

Il recente racconto di Willibald Reitner

Il primo a fare domande ad Elizabeth Fritzl, dopo l'arresto di Josef Fritzl, fu Willibald Reitner. Questo, recentemente, ha parlato nuovamente della vicenda nel corso di un documentario trasmesso su Channel 5. Reitner ha ricordato che la ragazza, dopo essere tornata libera, fu molto laconica. Disse solo: 'Nessuno mi crederà, comunque'. La vittima degli abusi riteneva che, se avesse rivelato proprio tutto quello che le era successo in quel luogo angusto, nessuno le avrebbe creduto. Alla fine, gli investigatori riuscirono a far parlare la ragazza. Reitner fu sorpreso da un dettaglio: quando la giovane si riferiva al padre usava il pronome 'lui'.

Elizabeth temeva che la gente avrebbe creduto solo al padre, uomo perverso che la stuprò moltissime volte nel seminterrato della sua casa, in Austria. La ragazza rimase incinta 7 volte. La lunga 'reclusione' di Elizabeth terminò quando portò in ospedale uno dei figli avuti dal padre, perché stava male. Josef le permise di recarsi in ospedale.

Josef Fritzl: uomo che sentiva il bisogno di 'possedere' chi aveva vicino

Josef Fritzl si presentò in aula, davanti ai giudici, diverse volte. La psichiatra Heidi Kastner intervistò l'uomo e scoprì che lui riteneva di essere nato per stuprare la gente. Lui sentiva un bisogno indomabile di possedere sessualmente chi aveva intorno.

Alla fine del processo, nel 2009, il padre crudele e spregiudicato venne condannato all'ergastolo per reati gravi, come l'omicidio di uno dei bimbi avuti dalla figlia, l'incesto e il sequestro di persona. Ora Elizabeth ha 51 anni e vive con i suoi 6 figli in una cittadina austriaca. Non è stato facile per lei tornare alla normalità, dopo 24 anni passati in una sorta di bunker angusto, dopo anni di violenze e umiliazioni. La donna non si stancherà mai di ringraziare Reitner e la Polizia austriaca.