Un altro uomo sarebbe stato presente al linciaggio di Emanuele Morganti, il ragazzo di Alatri ucciso dal branco una settimana fa. E' l'ottava persona indagata dall'inchiesta sull'omicidio e solo ora si è scoperto che fosse presente al momento dell'aggressione. L'uomo è stato identificato durante gli accertamenti, tuttora in corso, coordinati dal procuratore di Frosinone Giuseppe De Falco. Per ora sono in carcere sono in carcere i principali responsabili del pestaggio, Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, accusati di omicidio volontario aggravato da futili motivi.

Anche 4 buttafuori del locale Mirò, all'esterno del quale è avvenuto l'omicidio, sono indagati per rissa così come il padre di uno dei due fermati. L'uomo indagato era presente al momento dell'aggressione e il procuratore sta analizzando le testimonianze e i filmati per valutare la gravità del suo coinvolgimento.

Confermato il carcere per i due ragazzi fermati

Al termine dell'interrogatorio, nel carcere di Regina Coeli, il fermo per Mario Castagnacci e Paolo Palmisani è stato confermato dal gip del tribunale di Roma, Anna Maria Gavoni. Per i due è partita l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Mario Castagnacci continua a negare di aver partecipato al pestaggio mortale, contrariamente a quanto attestano le testimonianze, mentre Paolo Palmisani si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio.

La famiglia di Emanuele chiede ed aspetta giustizia per l'efferato gesto che ha destabilizzato un intero paese. Sarebbero stati decine i colpi inferti al ragazzo, nel pestaggio durato almeno 15 minuti, sferrati con una violenza tale da sfigurarlo, e da provocargli lesioni ed ecchimosi.

I colpi mortali lo hanno raggiunto alla testa provocandogli il trauma mortale insieme alla successiva caduta contro un'auto parcheggiata. L'autopsia di Emanuele è stata effettuata ieri, nell'istituto di medicina legale dell'università Sapienza di Roma e i primi risultati stanno chiarendo le dinamiche dello scontro.