Elisabetta Ballarin, condannata a 23 anni nell'inchiesta bestie di satana per concorso nell'omicidio di Mariangela Pezzotta, insieme ad Andrea Volpe, ora è fuori dal carcere. Non avrà più l'obbligo di rientro notturno in cella, come è avvenuto per tutto lo scorso anno in virtù del regime di semilibertà che le era stato concesso.

Elisabetta Ballarin: dopo semilibertà affidamento in prova

Non ha più l'obbligo di tornare ogni notte in carcere, Elisabetta Ballarin, condannata in via definitiva nel 2007 alla pena di 23 anni di reclusione per il suo coinvolgimento nell'uccisione di Mariangela Pezzotta, una delle 4 vittime della setta Bestie di Satana (insieme a Fabio Tollis, Chiara Marino e Andrea Bontade).

Il tribunale di sorveglianza di Brescia ha concesso l'affidamento in prova ai servizi sociali.

La Ballarin, che oggi ha 30 anni e all'epoca dell'omicidio ne aveva poco più di 18, già dall'anno scorso era stata ammessa al regime di semilibertà, con il solo obbligo (ora estinto) di rientro notturno in carcere.

Il provvedimento della semilibertà era stato adottato per consentirle di studiare e lavorare fuori dalle mura carcerarie. In questo modo, Elisabetta Ballarin avrebbe ripreso in mano la sua vita, concludendo gli studi universitari con una laurea specialistica in Grafica e Comunicazione. Ora lascia il carcere di Brescia, dopo aver scontato 12 anni di detenzione.

L'omicidio di Mariangela Pezzotta

Mariangela Pezzotta è una delle vittime delle Bestie di Satana, la feroce setta che ha monopolizzato le cronache italiane tra il 1998 e il 2004, e ha seminato terrore nel Varesotto. Venne brutalmente uccisa il 24 gennaio 2004 da Andrea Volpe (che dichiarò persino di averne bevuto il sangue) con il coinvolgimento di Elisabetta Ballarin, allora 18enne.

Ferita da un colpo di calibro 38 al volto, fu finita con violenti colpi di badile da Volpe, che aveva chiesto aiuto anche al leader carismatico della setta, Nicola Sapone. Il suo corpo fu seppellito in una fossa a Golasecca, provincia di Varese. Il delitto, sulla scia di quelli, altrettanto orribili, di Fabio Tollis e Chiara Marino, era stato concepito all'interno di una consolidata realtà fatta di riti satanici, alcol, droghe e sesso.

Elisabetta Ballarin ha spesso dichiarato di non aver mai fatto parte della setta ma di essersi trovata coinvolta a causa della sua tossicodipendenza. E lo stesso padre di Mariangela, Silvio Pezzotta, aveva incontrato la Ballarin per esprimerle parole di perdono e comprensione.

Lo chalet degli orrori a Golasecca

Le Bestie di Satana avevano un "covo" poi entrato nella cronaca nera con il nome di "chalet degli orrori". Situato a Golasecca (Varese), fu teatro di indicibili rituali satanici e di violenze di gruppo. L'omicidio di Mariangela Pezzotta si consumò proprio lì, quando Andrea Volpe aveva già finito la storia d'amore con la vittima e intrapreso una relazione sentimentale con Elisabetta Ballarin.

A premessa di quell'atroce delitto (motivato da Volpe come necessario per far tacere la Pezzotta), però, c'era l'uccisione efferata di altri due giovani, Fabio Tollis e Chiara Marino. I due vennero assassinati il 17 gennaio 1998 a Somma Lombardo. I giovani furono uccisi a colpi di mazza e coltellate, gli fu infilato un riccio in bocca per impedirgli di urlare e il loro corpo, quasi interamente sepolto dalla terra, fu oltraggiato con l'urina.

Sempre nel 1998, il 21 settembre, fu la volta di Andrea Bontade, indotto al suicidio perché accusato di codardia per aver mancato di presenziare all'assassinio di Tollis e Marino.