Il 6 gennaio del 2016 i sismografi di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti registrano stranamente un terremoto di magnitudo 5.1. Nei giorni a seguire si è discusso animatamente su cosa fosse avvenuto: detonazione nucleare? La Corea del Nord aveva annunciato pochi giorni prima un test nucleare con la bomba all'idrogeno: l'ordigno era esploso con tutta la sua violenza, mostrando ancora una volta al mondo l'impotenza contro la follia umana; riportando la mente a scenari che si pensavano fare da sfondo a vecchi filmati risalenti al periodo del secondo conflitto bellico: di nuovo una guerra mondiale?
Chi non vive nel regime non sa quanto sia impossibile "concepire un pensiero autonomo", soprattutto dove imposta è l'idolatria cieca a un Dio in terra che stabilisce per il suo popolo la propria "visione del mondo". Il regime di Kim Jong-un da questo punto di vista non può che suscitare agli occhi degli europei orrore, in particolare tenendo conto delle brutalità che trapelano dai pochi e incerti canali di comunicazione e dalle filtrate notizie dalla stampa: perché, si sa, una dittatura è una dittatura; e allora non c'è modo di pretendere l'imparzialità, o meglio l'oggettività, la franchezza di un'analisi obiettiva sugli accadimenti che si stanno delineando negli ultimi giorni in Corea del Nord sotto la guida del suo capo supremo Kim Jong-un.
Ci sono racconti che delineano le fitte maglie di un regime comunista di altri tempi: le sollecitazioni poste dagli organi competenti del governo coreano, affinché "si tenga in mano la popolazione", che paradossalmente neanche si lamenta più di una condizione latente di schiavitù.
La vita "quotidiana" in Corea del Nord
Lo sconcerto diventa sempre più tangibile davanti ai racconti di alcuni testimoni che in Corea vivono, hanno figli e comprendono l'assurdità di una condizione inumana che si credeva definitivamente debellata.
Infatti nel paese che di fatto sta intavolando i presupposti per una "guerra atomica" con gli USA non è possibile utilizzare liberamente internet. Il regime di Kim Jong-un non può permettere la diffusione libera dell'informazione: e dunque, la rete internet, se esiste, è circoscritta a pochi siti governativi. Il risultato è un paese "tagliato fuori dal mondo", un frammento di umanità perduta nella disinformazione.
Il paragone con "1984 di Orwell" non è affatto da scartare, se si inquadra il contesto di controllo in cui gravita chi vive in Corea del Nord, dove ci si può scambiare anche delle mail, certo, ma dove la posta elettronica viene controllata rigorosamente. Dove si crede di potere votare, ma, guarda caso, i voti vanno tutti al giovane dittatore.
Campi di concentramento e terrore
C'è da dire che la Corea del Nord risulta sulla Costituzione uno Stato Socialista, e sulla carta dovrebbe quindi perseguire valori quali "egualitarismo sociale ed economico". E' evidente invece che il regime di Pyongyang tutto sembra tranne che di ispirazione socialista, tranne in riferimento alla più orribile dittatura di stampo Stalinista imposta da colui che ricopre la carica di "presidente eterno".
Ma il bilancio complessivo del paese amministrato dal dittatore è piuttosto disastroso: i motivi sono molteplici, tra cui calamità naturali e corruzione (delle più consistenti secondo l'indagine della Trasparency International del 2015). La situazione è ancor peggiore: si parla di "isolamento politico ed economico", oppure di "mancanza dei Diritti Fondamentali" per i cittadini. In Corea del Nord, è bene che si sappia, c'è un solo canale TV e esistono addirittura leggi che "impongono un certo abbigliamento". Rasentiamo la follia, poi, se pensiamo che guardare un film di Hollywood è considerato un reato punibile con la pena capitale, e che purtroppo le condizioni di vita dei nordcoreani risultano talmente precarie, e al limite dell'umano,che le principali Organizzazioni Internazionali hanno selezionato il Paese come "il peggiore riguardo il rispetto degli Standard Umanitari universalmente riconosciti".
Uno stato già poverissimo, in cui si privilegia la corsa agli armamenti e non si pensa alla nobiltà della vita e al suo valore, che riporta l'essere umano a una condizione di sussistenza primitiva che si pensava definitivamente estinta, almeno per chi vive in Europa. Per dare un quadro complessivo della povertà della Corea del Nord, è doveroso pensare che lo stipendio medio di un operaio si aggira intorno ai 3,3 Won, ovvero 1,5 euro.
Esecuzioni capitali e detenzione
Va detto inoltre che i dati più preoccupanti sono riferiti al terrificante Sistema Penitenziario della Corea del Nord. Se si pensa che alla fine degli anni novanta "le esecuzioni nel paese erano frequenti al punto di incidere considerevolmente sul tasso di crescita della popolazione", capiamo la gravità di quanto sta accadendo, tacitamente, ancora nel 2017.
Nonostante con il tempo le esecuzioni sommarie vennero attenuate (ma non eliminate) al posto della Pena di Morte vennero introdotte alcune severe punizioni corporali come frustate e altre torture praticate ancora dal regime di Kim Jong-un. Fa testo l'amara testimonianza del 2011 di Amnesty International suoi campi di prigionia in Corea del Nord, del tutto simili ai Campi di Concentramento "stile nazista", dove, "i prigionieri lavorano in condizioni di autentica schiavitù, e ogni opposizione è severamente punita con punizioni corporali, per non parlare della scarsità igienica e della mancanza di cibo e vestiario". Alcuni ex prigionieri confessano che circa il 40% dei detenuti morirebbe di fame e di stenti.
Ad essere imprigionati nei Campi di Prigionia oppositori politici, criminali o chi cerca senza permesso di lasciare il paese, nel tentativo di fuggire dallo scenario di prigionia in cui è costretto a vivere, dove i Diritti Personali non vengono nemmeno presi in considerazione. La leggenda narra che Kim Jong-un, come terzogenito, non fosse in realtà destinato al trono, ma che suo padre lo avrebbe scelto in base alla sua "particolare cattiveria". A quanto pare non si era sbagliato.