Sono tre i possibili successori del cardinale Bagnasco alla presidenza della Cei - Conferenza episcopale italiana - : il cardinale Gualtiero Bassetti, anni 75, arcivescovo di Perugia; il vescovo Franco Giulio Brambilla, 67 anni, della diocesi di Novara; il cardinale Francesco Montenegro, 71 anni, arcivescovo di Agrigento. Questi infatti i tre nomi dei candidati più votati dall'assemblea della Cei, sottoposti all'attenzione di Papa Francesco. Il Pontefice non è sicuramente vincolato dalle indicazioni ricevute dall'assemblea, ma il cardinale Bassetti che con 134 voti è risultato il primo pretendente e sembra il favorito.
Tutti e tre i nominativi indicati per la successione a Bagnasco hanno dei punti in comune con Papa Francesco.
Il Cardinale Montenegro, nominato nel 2015, ha accompagnato Bergoglio nel suo primo viaggio a Lampedusa. Nota la prima azione del cardinale Montenegro: appena arrivato nella sua diocesi tolse dal presepe i Re Magi e al loro posto pose un cartello con la scritta "respinti alla frontiera". Il vescovo Brambilla, teologo, insegnava nella Milano di Carlo Maria Martini .
Infine al cardinale Bassetti - nominato a sorpresa nel 2014 da Papa Francesco - l'anno scorso furono affidate le meditazioni della Via Crucis che riguardavano temi scottanti e ancora molto attuali come i giovani, le famiglie, il lavoro, la precarietà economica e i migranti.
Bassetti è già stato vicepresidente della Cei dal 2009 al 2014. Anche su temi molto particolari e scottanti, come al esempio quello sulle unioni civili e sull'eutanasia, ha sempre promosso un atteggiamento pastorale - basato sulle indicazioni di Papa Francesco - di una Chiesa che non giudica ma che ascolta e accoglie. Bassetti nella sua prima esperienza da vescovo - anno 1994, a Massa Marittima - racconta che alla sera i minatori si sedavano sulle scalinate del duomo, ma non erano mai entrati in chiesa e avevano da sempre voltato le spalle alla cattedrale.
Nonostante i giudizi dei suoi collaboratori che avevano detto al nuovo vescovo che con quelle persone non ci sarebbe mai stato un dialogo, Bassetti uscì e si sedette in mezzo a loro. Subito calò il silenzio ma, immediatamente, una persona che gli chiese se lui era il nuovo vescovo e, alla risposta affermativa, uno dei minatori disse che era vent'anni che non si vedeva un vescovo.
Cominciò in questo modo l'opera pastorale di Bassetti. Parlare, ascoltare, comunicare con le persone. Questo è il buon pastore che accoglie le sue pecorelle e va in cerca anche di una sola pecora smarrita.