Non è una novità il fatto che esistano soggetti che abusano della loro posizione lavorativa per ottenere dei vantaggi; eppure, davanti a certe storie, non si può fare a meno di trovarsi increduli, indignati e offesi. Ci troviamo in Toscana, e qui un medico dell'Inps di 66 anni operante a Siena non si è fatto scrupoli nel chiedere prestazioni sessuali alle donne che accompagnavano i loro parenti disabili alla visita di controllo per ottenere la pensione di invalidità. I casi sono avvenuti indicativamente nell'arco di un anno, tra il 2014 e il 2015 e il modus operandi è sempre stato lo stesso.
Il medico, infatti, si faceva dare una mano nel tenere sollevata la maglia del paziente e in questo modo chiedeva alla donna di accostarsi a lui e cominciava a palpeggiarle il seno. In alcuni casi, poi, ha anche costretto qualche malcapitata ad avvicinare la mano alle sue parti intime. Ovviamente in tante hanno reagito con forza, incuranti delle possibili conseguenze, ma c'è anche chi ha avuto il grande timore di non veder riconosciuti alle persone care dei diritti sacrosanti in caso di ribellione.
Presto il processo e chiamata in causa anche l'Inps
Sono state molte le donne, sia molto giovani che di mezza età, residenti principalmente in Valdelsa e Valdichiana, che hanno sporto denuncia segnalando l'inqualificabile condotta del dottore, che approfittava del suo ruolo così delicato per applicare la legge 104/92 ad un prezzo indiscutibilmente inaccettabile.
La cosa più sconvolgente è che l'uomo non si sia mai fatto il minimo problema a violare delle madri in presenza dei loro bambini, dimostrando di non aver alcun rispetto per nessuno. Alla fine, dopo essere stato naturalmente licenziato, nell'autunno del 2015 il medico è stato arrestato dai carabinieri di Poggibonsi e al momento si trova sotto processo per concussione e violenza sessuale.
La situazione sarebbe dovuta entrare maggiormente nel vivo nei prossimi giorni ma c'è stato uno slittamento a causa dell'astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale prevista tra il 22 e il 25 maggio. Ad ogni modo, si tratta solo di una questione di tempo prima che si arrivi ad una pronuncia da parte della legge ed è stata chiamata in causa per responsabilità civile anche l'Inps. Queste donne, che hanno subito un'assurda violenza mentre stavano prestando assistenza a figli, genitori e mariti, riusciranno ad ottenere finalmente giustizia?