Il Fondo Monetario Internazionale - FMI - stima al rialzo le previsioni di Crescita dell'economia italiana in base a quali parametri non ci è consentito sapere. Le domande che sorgono spontanee sono veramente tante. Come può crescere un paese dove i decrementi delle nascite e di conseguenza il saldo tra natalità e mortalità è da diversi anni negativo. La realtà è che l'Italia è una nazione che invecchia sempre di più, di conseguenza vedrà aumentare in modo esponenziale la spesa sociale, pensionistica e sanitaria.
Un altro grosso problema che impedirà la futura crescita della nostra nazione è strettamente legato al numero delle persone occupate rapportato a quelle in pensione o inoccupate.
Fino a quando il rapporto tra le persone che lavorano e le persone che sono in pensione sarà in equilibrio (uno a uno) - una persona che lavora versa i contributi per pagare la pensione a una persona che non lavora - non ci saranno conseguenze ma come farà lo stato italiano a sostenere il sistema quando inevitabilmente sarà squilibrato - una persona che lavora dovrà versare contributi per due persone che non lavorano.
Altro parametro molto importante da tenere in considerazione è la crisi che da diversi anni attraversa il mondo del lavoro. Come può crescere un paese dove quasi il 40% dei giovani è disoccupato, dove ogni giorno diverse persone soprattutto over 50 escono dal sistema lavorativo, dove probabilmente non faranno mai più ritorno.
Le ultime ristrutturazioni aziendali - Alitalia e Ilva - porteranno diverse migliaia di persone a essere inoccupate a dover sopravvivere con assegno di indennità che nell'ipotesi migliore sarà di circa 800 euro al mese. Tutte queste persone che escono ogni anno dal sistema lavorativo come prima cosa verseranno meno contributi per arrivare nella peggiore ipotesi a non versarne nessuno in futuro.
Come può progredire e crescere un paese se la base dell'imponibile diminuisce, diminuendo di conseguenza il gettito fiscale cioè le entrate tributarie come farà lo stato a sostenere le spese sempre più crescenti a fronte di versamenti contributivi minori. Altro anello debole del sistema italiano è quello bancario. Come faranno le banche - che sono molto di più di quelle che conosciamo attraverso i normali canali informativi - a riscuotere i crediti definiti inesigibili .
Lo stato italiano certo non potrà salvarle tutte a spese dei contribuenti e quelle che non saranno per così dire aiutate dovranno rivalersi sui loro correntisti. Il quadro è sicuramente molto nero l'unica speranza per l'Italia per ripartire è che gli italiani mettano mano al portafoglio e facciano circolare tutti i risparmi che hanno accumulato con enormi sacrifici - la sola Cassa depositi e prestiti amministra circa 500 miliardi di risorse economiche. Rimane solo ancora una domanda: i nostri politici, quelli che con il nostro voto sono stati eletti per andare a Roma per rappresentarci si sono mai posti queste semplici domande?