Saffie Rose Roussos, 8 anni, è la vittima più giovane del vile attacco alla Manchester Arena, la seconda identificata dopo Georgina Bethany Callander, di 18 anni. Saffie domenica sera era al concerto di Ariana Grande con la mamma e la sorella, rimaste entrambe gravemente ferite dopo esser state travolte dall'esplosione in cui ha perso la vita anche Salman Abed lo studente kamikaze di 22 anni, origini libiche e passaporto inglese, autore dell'attentato. Sono salite a 24 le vittime e sono oltre 120 i feriti, dieci i dispersi secondo il quotidiano locale Manchester Evening News.

Oltre alle tre vittime già identificate, è stata da poco confermata la morte anche di Marcin e Angelika Klis, genitori di una ragazza che era al concerto.

Ragazzini e bambini obiettivo della nuova strategia del terrore

Sono adolescenti, bambini, giovanissime coppie di fidanzati le vittime dell'attentato di Manchester. La più piccola tra loro, Saffie Rose Roussos, 8 anni, era al concerto con la mamma Lisa e la sorella, Ashlee Bromwich, di 20 anni, entrambe ferite gravemente e ricoverate in due ospedali diversi. E' stato il direttore della scuola elementare di Tarleton, Lancashire, frequentata da Saffie, Chris Upton, a dare l'annuncio della sua morte. Uno choc per tutti noi, ha detto l'educatore che ha ricordato Saffie come bambina molto bella in tutto, silenziosa e creativa, amata da tutti.

Inconcepibile per il preside l'idea di andare a un concerto e di non fare ritorno. Dopo il precedente attacco alla sala concerti Bataclan di Parigi, in cui nel 2015 persero la vita 89 persone, la nuova strategia del terrore siglato Isis, punta a fare carneficine in luoghi pubblici, colpendo i giovanissimi, quali erano i partecipanti al concerto di Ariana Grande.

E ora la scuola di Saffie dovrà lavorare per aiutare gli alunni ad elaborare il lutto per la morte della loro piccola compagna di classe.

Tra le vittime identificate, c'è anche Olivia Campbell, 15 anni. La ragazza aveva chiamato la mamma prima dell'inizio del concerto. Poi, dopo l'attacco, il suo telefono risultava irraggiungibile.

A dare la notizia della sua morte, è stata la mamma Charlotte Campbell su Facebook. La mamma aveva fatto un accorato appello per aiutare a trovare sua figlia finché si è dovuta arrendere alla realtà.

La terza vittima identificata è John Atkinson, 28 anni, originario di Radcliffe in Bury, grande appassionato di Ariana Grande. Un giovane e fantastico uomo, lo ricordano gli amici che stanno raccogliendo soldi per aiutare la famiglia a pagare il funerale.

Da poco è stata anche confermata la morte di Marcin e Angelika Klis, la coppia di genitori che la figlia Alex Klix aveva disperatamente cercato dopo l'attacco non avendo più loro notizie.

Alex aveva postato su Facebook una foto proprio della sera del concerto. Un selfie che i genitori si erano fatti felici e sorridenti, prima dell'inizio dello spettacolo.

#MissingInManchester, le foto dei dispersi riempiono la Rete

In Rete da ore in maniera incessante si rincorrono i messaggi #MissingInManchester e gli appelli rilanciati centinaia di volte: sono i messaggi di parenti e amici dei dispersi: ragazzi ma anche genitori di cui non si sa più nulla dal momento della strage. Tra i dispersi, ci sono Chloe Rutherford e Liam Curry, una coppia di fidanzatini, 17 anni lei e 19 lui. La polizia di Manchester ha istituito una linea telefonica dedicata agli scomparsi. Resta la disperazione dei parenti in attesa da ore in un silenzio irreale.