Possiamo iniziare dicendo che le voci contrastanti che circolano da qualche giorno sui social network sono nate da quello che si potrebbe definire un nuovo caso politico.

Qualche settimana fa era salita prepotentemente alla ribalta un vecchio problema italiano, l'uso del telefono cellulare mentre si è impegnati alla guida. A tale proposito, il capo della Polizia Stradale Giuseppe Bisogno, a margine di una conferenza stampa, aveva sottolineato che una altissima percentuale di incidenti stradali si sarebbero registrati a causa dell'uso improprio dei moderni smartphone.

E aggiungendo inoltre che tale agghiacciante scoperta non concerne soltanto la classica telefonata, ma soprattutto la pericolosa navigazione internet e le conversazioni sulle varie piattaforme di messaggistica.

L'intervento del Ministero dei Trasporti

Il monito lanciato dal dottor Bisogno, già a capo della Questura di Agrigento, era anche indirizzato al governo e alla politica in generale. E che a tale merito, fossero studiate nuove sanzioni pecuniarie e accessorie volte a punire in maniera più decisa gli eventuali trasgressori del codice della strada.

In risposta a tale richiesta, il viceministro ai Trasporti e Infrastrutture Riccardo Nencini, si era dichiarato favorevole sia ad accoglierla che a sottoporla al Consiglio dei Ministri.

Ed è proprio allora che si è diffusa alla velocità della luce questa Fake News sull'imminente aggiornamento al Codice della Strada 2017.

Cosa prevede a tutt'oggi il Codice della Strada

La voce che circola sui social vorrebbe l'imminente entrata in vigore di pesanti multe, nonché il ritiro immediato della patente di guida per coloro che venissero sorpresi con il 'telefonino' in mano.

Anche se fossero fermi ad uno Stop o in attesa al semaforo. E la conseguente perdita del diritto a usufruire del famoso sconto del 30 per cento.

Bene. Al riguardo, il comma 2 dell'articolo 173 della normativa vigente vieta categoricamente l'uso di apparecchiature telefoniche sprovviste di viva voce o auricolare. Tanto è vero che i trasgressori sono soggetti al pagamento di una sanzione amministrativa minima di 161 euro, che può arrivare a 647 euro nei casi più gravi.

E per quanto concerne la sanzione accessoria applicata in aggiunta alla violazione commessa, cioè l'eventuale sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi, questa scatterebbe solo per quei conducenti recidivi e sorpresi una seconda volta nell'arco di un biennio.