Di fronte ad una situazione divenuta vergognosa e insostenibile, finalmente qualcuno si è deciso a denunciare pubblicamente lo scandalo della mancata raccolta dei rifiuti a Roma. Si tratta di Luigi Di Maio, il probabile candidato premier del M5S che, con una intervista ad Rtl 102.5, parla di un rischio di sabotaggio messo in atto, tra gli altri, dall’Ama (anche se Di Maio non la cita direttamente), l’azienda che si dovrebbe occupare della raccolta e dello smaltimento della ‘monnezza’ di Roma, città governata dal sindaco pentastellato Virginia Raggi.
Nonostante la presa del Campidoglio fatta dai 5 Stelle, infatti, nell’ultimo anno, le operazioni di raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade non sono migliorate e, anzi, in alcuni casi, si è registrato addirittura un peggioramento. Emblematici i casi del parco di via Carlo Felice (tra le centralissime basiliche di San Giovanni e Santa Croce in Gerusalemme) dove si possono facilmente rinvenire siringhe usate, oppure quello delle aree verdi situate di fronte alla Bocca della Verità o alle pendici dello stesso Campidoglio, sporche, abbandonate e divenute una sorta di bagno pubblico all’aperto.
La denuncia di Di Maio
È appunto in questa situazione drammatica che si inseriscono le parole del vicepresidente della Camera.
Di Maio parla delle difficoltà incontrate dalle amministrazioni a 5 Stelle che starebbero “gestendo delle crisi cittadine pazzesche” e, sul suo profilo Facebook, se la prende col Pd. In questo periodo, a suo modo di vedere, “c’è il rischio che ci sia un sabotaggio delle aziende dei rifiuti che riguardano Roma”, dove l’unica azienda ad operare in quel campo è il ‘carrozzone’ Ama.
Di Maio ricorda che i pentastellati in più occasioni hanno denunciato “tentativi di sabotaggio e danneggiamento di mezzi” che, nonostante l’impegno e gli sforzi profusi, non consentono alle amministrazioni grilline di “gestire la Nettezza Urbana correttamente”.
Poi, il politico campano, ricorda i numeri mostruosi dei buchi di bilancio trovati a Roma e a Torino, parla di 40 milioni di euro di tagli agli sprechi fatti in sei mesi nella Capitale e punta il dito contro le precedenti amministrazioni Rutelli, Veltroni e Alemanno, a suo dire, “bravi a gestire le città facendo 20 miliardi di euro di debito”.
Di Maio si sente di dare ragione a tutti quei cittadini romani (tra l’altro non proprio un esempio di civiltà e pulizia ndr) che non riescono ancora a “percepire i cambiamenti” portati dal team della Raggi. Ma giustifica il modus operandi dell’amministrazione capitolina con la necessità di mettere a posto il bilancio durante il primo anno di mandato. A partire dal secondo anno, invece, promette Di Maio, saranno stanziati investimenti per servizi essenziali come Scuola, disabili, servizi sociali e copertura delle buche.