E' figlia di tutti i medici, infermieri ed infermiere che l'hanno "adottata" in attesa che i servizi sociali trovino una struttura idonea ad accoglierla. E' stata chiamata Anna ed è stata battezzata nell'unità operativa di Neonatologia e Unità di terapia intensiva neonatale dell'ospedale Sant'Antonio Abate di trapani dove è nata sei mesi fa, la bimba rifiutata alla nascita dai genitori a causa di una grave patologia genetica.
Per la piccola Anna un battesimo con tanti mamme e papà
Certamente il battesimo della piccola Anna, celebrato all'ospedale di Trapani, è stato "atipico": la bambina era accompagnata da un numero imprecisato di mamme e di papà, i dottori, gli infermieri e le infermiere che l'hanno fatta nascere e seguita dalla nascita, conoscono la sua storia umana e medica, le vogliono bene come a una figlia e si augurano che questa storia possa essere d'insegnamento a tanti.
Dopo il parto, infatti, la bimba è stata rifiutata dai genitori perché affetta da una grave patologia genetica. Le ragioni dei genitori in vicende tanto difficili e dolorose sono imperscrutabili e non possono essere giudicate; ma se la possibilità di non volere un figlio alla nascita c'è sempre, questa storia dimostra che a un neonato si può dare comunque un'alternativa che non sia l'abbandono, come invece accaduto a Trieste qualche giorno fa. In quel caso, una mamma 16 enne dopo averla partorita ha abbandonato la neonata in un giardinetto condominiale. La bimba purtroppo non ce l'ha fatta ed è morta dopo alcune ore per ipotermia.
Anna è stata battezzata da padre Antonio Peraino, cappellano dell'ospedale, alla presenza anche del direttore della struttura sanitaria, Francesco Giurlanda.
Mamme e papà adottivi, madrini e padrini erano tutti coinvolti ed emozionati. "Dopo il battesimo, guardandola sembra anche più serena", ha detto commosso Giurlanda. A cerimonia conclusa, tutto il personale ha voluto organizzare una festicciola nel reparto.
Non resta che aspettare l'adozione
Nel reparto tutti vogliono bene alla piccola Anna e fanno il tifo per lei.
La bambina è, come si dice nel gergo burocratico, in stato di adottabilità: non resta che aspettare che i servizi sociali, su segnalazione del tribunale dei minori, individuino una struttura che sia adatta ad accoglierla.
Questa è una storia bella e positiva che restituisce il senso della missione medica, ha sottolineato il commissario straordinario dell'Asp, Giovanni Bavetta, che ha encomiato il reparto di Neonatologia dell'ospedale di Trapani per la dedizione professionale e umana con cui vengono seguiti tutti i neonati e in special modo quelli con grave malattia. Un messaggio diverso tra le brutture della cronaca e un segnale di speranza.